Daniele, la testa calda che bloccò il derby e ricattò il presidente della Roma

Daniele, la testa calda che bloccò il derby e ricattò il presidente della Roma
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Domenica 4 Maggio 2014, 17:44 - Ultimo aggiornamento: 21:13
Arresti, daspo, un derby sospeso e ora l'accusa di di tentato omicidio per aver premuto il grilletto per ben sei volte contro un gruppo di tifosi del Napoli. Daniele De Santis può essere definito a ragione una testa calda, uno di quegli esponenti delle frange più estreme del tifo da cui ci si può aspettare un gesto folle.



Il ricatto del 1996. La cronaca pù lontana nel tempo riguardante l'ultrà risale al 1996 quando il suo nome rimase coivolto assieme ad altri tifosi vicini all'estrema destra a una vicenda di presunti ricatti all'allora presidente giallorosso Franco Sensi.



Derby sospeso. Il precedente noto al grande pubblico che lo vede coinvolto è però quello del derby Lazio-Roma del 21 marzo 2004. Insieme ad altri sei capi tifosi, De Santis scavalca il recinto che separa gli spalti dal campo di gioco: per lui e per i suoi compagni la partita andava sospesa: la ragione era da imputare alla notizia, rivelatasi poi falsa, secondo cui un piccolo tifoso avrebbe perso la vita dopo essere stato investito da un mezzo delle forze dell'ordine. La partita non si disputò proprio grazie alle pressione dei tifosi.



Daspo. Dopo quest'evento De Sanctis ha però inizato a frequentare di meno lo stadio anche perché sottoposto a Daspo, il provvedimento che impedisce ai tifosi di poter entrare in uno stadio.



Candidato per Alemanno. Ma l'ex sindaco smentisce. Le ultime notizie su di lui si riferiscono a fatti politici e non calcistici: De Santis nel 2008 era stato candidato nelle lista dell'allora XX municipio di Roma alle elezioni amministrative, che sosteneva Gianni Alemanno come candidato sindaco. De Santis ottenne 44 voti nella lista dal nome «Il Popolo della Vita per Alemanno». Informazioni però smentite da Alemanno: «Daniele De Santis non era un candidato della lista civica di Alemanno.
Nelle elezioni del 2008 era un candidato della lista 'Il popolo della vita'. Questa non era la lista civica di Alemanno, ma una lista promossa da diversi movimenti di ispirazione cattolica, che ponevano al centro del proprio programma la difesa del diritto alla vita».
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