Rubava auto e soldi dai club sportivi: condannato il "topo" dei circoli vip che rapì il figlio di Masera

carmine Chitè, il "topo" dei circoli sportivi
di Andrea Ossino
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Sabato 9 Novembre 2013, 14:24
Trentacinque anni e un curriculum di tutto rispetto che include anche un sequestro di persona ai danni del figlio di Rainer Masera, ex ministro del Bilancio nel governo Dini. Questa volta Carmine Chitè, calabrese di trentacinque anni, è stato condannato a due anni e sei mesi di reclusione per furto aggravato. Infatti l’uomo, fingendosi socio, tra il febbraio e l'aprile scorsi, era entrato nei circoli sportivi più esclusivi della capitale e, con una tecnica in stile Lupin, era riuscito a rubare soldi, orologi e diverse automobili.



LA SERIE DEI COLPI Era il ventisette aprile scorso quando Carmine Chitè rubò la prima auto. Il ladro, si era introdotto nella sede Futbol Club del Villaggio Olimpico, circolo sportivo frequentato da avvocati, magistrati, imprenditori ed ex calciatori. Il “topo” entrava di giorno e si spacciava per un nuovo socio. Con la tenuta sportiva e la racchetta da tennis in mano aveva parlava amabilmente di sport. Così era riuscito a guadagnarsi la fiducia di alcune vittime che ingenuamente gli avevano confidato di lasciare soldi e valori negli armadietti. Quindi il ladro, invece di allenarsi, si era introdotto negli spogliatoi e aveva rubato, dai pantaloni incustoditi di un atleta, le chiavi di una Smart. Una volta al parcheggio, aveva premuto il telecomando dell'allarme, si era messo al volante e si era tranquillamente allontanato. L'uomo aveva ripetuto il colpo il giorno seguente, rubando una Range Rover Sport parcheggiata nei pressi del prestigioso circolo Canottieri Aniene, in via dell'Acqua Acetosa. Dopo un paio di mesi Carmine Chitè era ritornato al Futbol Club e con lo stesso stratagemma aveva rubato un'altra Smart di proprietà di un giovan giocatore di calcio a cinque. In pochi mesi l'uomo era diventato il terrore dei circoli sportivi. Dopo poco tempo però era stato arrestato grazie alle telecamere di sicurezza presenti nei club.



IL RAPIMENTO LAMPO Chitè era conosciuto da quando, tredici anni fa, ventenne, aveva rapinato e sequestrato per poche ore il figlio di Rainer Masera, ex ministro e amministratore delegato del San Paolo Imi. La vittima stava parcheggiando un’Audi in via di Monterotondo, zona Salario, quando il calabrese, minacciandolo con un coltello, era salito in macchina facendo spostare il figlio del ministro sul sedile del passeggero. Poi, raggiunta Pietralata, lo aveva costretto a scendere e a prelevare cinquecento mila lire da un bancomat. Gli aveva tolto anche un Rolex ed era fuggito dopo averlo fatto scendere.



L’EVASIONE L'uomo è detenuto nel carcere di Regina Coeli, da dove, dopo la vicenda del sequestro, era riuscito a evadere con una fuga in stile Papillon. Chitè, ingoiata una lametta, era stato portato d'urgenza presso l'ospedale Santo Spirito, dove la mattina seguente erano arrivate la sorella e la fidanzata. Ma gli agenti di custodia, allontanatisi durante una radiografia, erano stati distratti dalla fidanzata di Chitè, che simulò una crisi isterica. L’uomo aveva colpito e chiuso in una stanza un poliziotto e si era allontanato tranquillamente. Pochi minuti dop era stato dato l'allarme, ma solo alcuni giorni dopo il fuggitivo era stato ripreso. Dopo la condanna per i furti nei circoli, l'avvocato difensore Michela Renzi ha commentato: «Ricorreremo in appello, non è stata considerata l'ottima condotta processuale del mio assistito che ha ammesso le sue responsabilità».
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