Comune di Roma, nuova grana conti: l'Ater vuole 134 milioni «per gli affitti mai pagati»

Comune di Roma, nuova grana conti: l'Ater vuole 134 milioni «per gli affitti mai pagati»
di Fabio Rossi
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Domenica 24 Settembre 2017, 09:36 - Ultimo aggiornamento: 25 Settembre, 09:52

«Restituiteci la sede del mercato Trionfale e il parco di via Sabotino, o pagateci i 134 milioni di euro arretrati che ci dovete per questi due beni che utilizzati da decenni». Firmato: Azienda territoriale per l'edilizia residenziale (Ater) del comune di Roma. La richiesta, anticipata telefonicamente venerdì, arriverà domani sul tavolo di Virginia Raggi. La sindaca, di ritorno dalla festa nazionale del Movimento 5 Stelle, si troverà davanti l'ennesima grana sul fronte dei conti capitolini. Oggetto del contendere sono il giardino Pietro Lombardi, l'area verde a ridosso di piazza Mazzini, ma soprattutto la struttura di via Andrea Doria: un mercato rionale inaugurato nel 2009 con 274 banchi distribuiti su un'area di 8.880 metri quadrati, tre piani di parcheggi interrati con 420 box e 320 posti auto. Una struttura destinata a diventare un vero e proprio centro servizi con ufficio postale, biblioteca, asilo nido.

LA VERTENZA
Da sapere: l'Ater (ex Iacp) del comune di Roma, nonostante il nome, non fa riferimento al Campidoglio, essendo al 100 per cento di proprietà della Regione. Da tempo l'azienda ha un contenzioso aperto con l'amministrazione comunale, e nel 2016 Equitalia ha pignorato i conti correnti dell'Ater con due cartelle per un totale di 370 milioni, sui 500 di debiti ventennali accumulati nei confronti del Campidoglio, per l'Ici non pagata. I nodi stanno arrivando al pettine e, dopo aver pagato con fatica la prima rata di luglio (grazie anche all'aiuto della Regione) l'azienda delle case popolari deve ora pagarne altre due, tra ottobre e novembre, con grossi problemi di liquidità. E così i legali hanno deciso di utilizzare i beni di proprietà dell'Ater, ma utilizzati dal Comune a volte anche da decenni, per aprire una trattativa con Palazzo Senatorio.

I CONTATTI
Sono diversi gli edifici e le aree in questa situazione - scuole, uffici comunali, parchi pubblici - ma l'azienda, per avviare la trattativa con il Campidoglio, ha deciso di scegliere tra quelle di maggior pregio, a partire proprio dal mercato di via Andrea Doria. Difficile pensare a una restituzione dell'immobile: dopo anni di lavori, la struttura è stata aperta 8 anni fa, con concessioni molto lunghe agli operatori commerciali. Il tentativo di raggiungere l'intesa, quindi, potrebbe spostarsi rapidamente verso una soluzione finanziaria. Proprio quello che l'Ater desidera davvero: ossia compensare parte dei debiti nei confronti del Campidoglio con i crediti rivendicati per l'utilizzo delle strutture. Tutto facile, quindi? Nemmeno per sogno: Palazzo Senatorio già dalla passata consiliatura ha inserito stabilmente in bilancio i crediti vantati nei confronti dell'ex Iacp, mentre i 134 milioni reclamati dall'azienda diventerebbero una voce passiva nuova di zecca, con il rischio di far saltare l'equilibrio dei conti di Roma Capitale.

LE CESSIONI
Per risanare i conti, intanto, l'Ater ha avviato nei mesi scorsi un piano di vendita di immobili non residenziali, soprattutto negozi. L'operazione complessiva riguarda 1.200 locali, per un valore di 330 milioni. L'azienda continua a possedere un vastissimo patrimonio immobiliare nella Città eterna: dall'ultimo censimento effettuato siamo intorno ai 50 mila alloggi disseminati in tutta la Capitale, ma con una presenza molto forte nel I e II Municipio - in particolare tra Trastevere, Testaccio, Prati, Flaminio, Trieste, Pinciano e l'area di piazza Bologna - ossia le zone che hanno i valori medi di mercato più alti.

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