Roma, computer senza filtri in una scuola elementare: i bimbi finiscono sui siti porno

Roma, computer senza filtri in una scuola elementare: i bimbi finiscono sui siti porno
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Martedì 5 Luglio 2016, 14:29
  Aula multimediale di una scuola elementare di Roma. Gli alunni, di 7-8 anni, vengono divisi per gruppi dalla maestra e a ognuno viene messo a disposizione un pc. Alcuni bambini digitano la parola 'sessò. Ci fosse stato un filtro per la ricerca non sarebbero riusciti a vedere materiale pornografico e, addirittura, come riferito poi da alcuni di questi piccoli studenti immagini fetish. L'insegnante dal canto suo gira tra i gruppi, pensando che sui computer scolastici sia attiva la funzione che blocca preventivamente la navigazione su siti inappropriati. E invece bastano 5 minuti e il gioco è fatto: i bambini possono vedere ciò che vogliono. «È già successo in altre scuole. Lasciare i pc senza filtri è pericoloso e problematico - afferma all'Adnkronos il direttore generale del Moige, Antonio Affinita - è necessario che tutto il sistema informatico, ancor di più ora che si parla di scuola 2.0, sia messo in sicurezza da ogni punto di vista, non solo delle strutture». «In ogni caso - conclude - poiché questo fenomeno ci preoccupa molto, chiederemo al ministero un inventario sulle attrezzature informatiche nelle scuole per conoscere il grado di sicurezza».

«Per quanto riguarda la fornitura di postazioni informatiche nei laboratori delle scuole, il ruolo del Miur si limita al finanziamento di progetti inseriti nelle azioni del Piano Nazionale Scuola Digitale, che possono prevedere anche l'acquisto di tecnologie - spiegano all'Adnkronos dal ministero dell'Istruzione - Quanto alla scelta dei fornitori, alla successiva installazione e alla manutenzione (del software e dell'hardware) delle suddette postazioni, queste sono di competenza dei dirigenti scolastici». «Il Miur - aggiungono - è inoltre impegnato in una vasta attività di sensibilizzazione di studenti, insegnanti e genitori sui temi della lotta al bullismo e cyber bullismo e della navigazione sicura e consapevole in internet attraverso il progetto Generazioni Connesse». 

In ogni caso, come è normale che sia, i genitori si sono immediatamente mossi per capire bene cosa fosse successo e perché.
E, a questo punto, come intervenire anche nei confronti dei bambini, in modo da gestire nel modo migliore emozioni e curiosità. Quello che è certo è che una falla nel sistema di controllo c'è stato e ci si chiede se esista un regolamento preciso da osservare nelle aule computer delle scuole. «Non esistono delle norme precise - dice all'Adnkronos Giorgio Rembado, presidente dell'Associazione nazionale presidi - e comunque la norma non è garanzia, è il senso di responsabilità individuale che garantisce. Insomma ogni dirigente scolastico deve occuparsi di controllare che i computer siano predisposti per un corretto uso. In tal senso la Polizia postale, dal punto di vista preventivo, può essere un valido aiuto». «La scuola avrebbe dovuto mettere dei parental control facendo una 'white list', una lista cioè di siti sui quali i bambini possono andare - afferma all'Adnkronos Marco Valerio Cervellini, Progetti educativi della Polizia postale - Perché basta anche sbagliare una sola lettera per trovarsi su un sito pornografico. La white list, soprattutto per bambini così piccoli, è fondamentale: scegli tu i siti su cui possono navigare. Anche se è incuriosito non può andare altrove senza controllo».
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