Roma, ultimo oltraggio al cimitero: furti, degrado e vandali

Roma, ultimo oltraggio al cimitero: furti, degrado e vandali
di Camilla Mozzetti
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Martedì 27 Settembre 2016, 08:06 - Ultimo aggiornamento: 08:16

Il segno della croce non se lo fanno solo per rispetto ai morti e al luogo dove questi sono sepolti. Chi varca abitualmente la soglia del cimitero Verano, sa che quel gesto serve a invocare anche un po' di fortuna: trovare la tomba dei propri cari ancora intatta, scongiurare la presenza di piccioni o peggio di roditori dentro le cappelle. Perché il Verano è sì, il campo santo più grande d'Italia, monumentale per di più. Ultima dimora anche dei grandi che hanno dato al Paese, ognuno con le proprie arti, qualcosa da ammirare e ricordare. Ma è molto altro ancora. Lo scopri subito, dall'ingresso principale, alzando lo sguardo alla targa di marmo che indica l'orario d'apertura, ma che ha perso le lettere in più parti. Addentrandosi, poi, per quei lunghi viali, metro dopo metro, lasciandosi alle spalle il quadriportico, lo scenario cambia radicalmente.

 

LA VEGETAZIONE
L'asfalto inizia ad alzarsi in più parti creando persino delle vere e proprie crepe perché le radici degli alberi sono cresciute a tal punto da modificare la linearità della strada. Sventurate le famiglie che depositano fiori a suon di preghiere - e in alcuni casi versando ancora lacrime - sulle tombe di chi è sepolto in terra. Intorno a quelle lapidi è un fiorire di erbe secche e arbusti. Che sia la la tomba di Vittorio Gassman, coperta dall'erba, o il sepolcro di un povero sciagurato non cambia nulla. Facile perdersi perché al fianco delle poche indicazioni quella viva vegetazione copre nomi e offusca i ricordi. E questo tuttavia è il meno peggio. Perché poi ci sono anche le tombe che cadono a pezzi, transennate e circondate da reti in plastica, quelle trafugate e spogliate di beni apparentemente di poco conto: dai piccoli vasi portafiori alle insegne di alluminio. Intorno alle foto dei defunti restano gli aloni perché le cornici sono state sottratte. Finanche le lettere per ricordare il nome di chi non c'è più, sono state portate via. E' successo, per ultimo, a Beatrice Rossetti che al Verano, pochi riquadri dopo il 33, ha sepolti i genitori. «Il 15 settembre come ogni anno, faccio visita - racconta la donna - perché è l'anniversario della scomparsa di mamma, hanno preso anche le lettere che avevamo fatto rifare dopo un furto subito neanche un anno fa». Quasi off-limits l'area per i portatori di handicap. Arrivare al Pincetto è un'Odissea.

IL SOPRALLUOGO
Questione datata, l'incuria e il degrado che colpisce tanto il Verano quanto il cimitero Flaminio di Prima Porta. Proprio qui, nel camposanto di via Flaminia, l'assessore all'Ambiente Paola Muraro ha compiuto un sopralluogo neanche una settimana fa, promettendo «soluzioni più adeguate per assicurare piena dignità a questi luoghi». Ad oggi, restano solo parole. Valeria Campana ogni settimana fa visita al fratello. La sua famiglia è riuscita a ottenere in concessione al cimitero di Prima Porta un fornetto a 30mila euro nei nuovi lotti che si stagliano dietro il crematorio. Ma proprio in questa zona di nuova realizzazione, i problemi sono all'ordine del giorno. «Tra i furti che ci sono, con le tombe trafugate - spiega Valeria - derubate persino delle insegne in alluminio, la vegetazione invasiva, siamo noi cittadini a curarci di questo spazio». Dall'Ama, che guida la gestione dei cimiteri di Roma, fanno sapere che sia al Verano che al Flaminio la situazione è sotto controllo. Gli appalti per la pulizia e la cura del verde sono attivi. Non più con la Multiservizi, ma con due ditte diverse, la Global service per la pulizia e l'Alfa servizi srl per la potatura delle piante e la cura dei prati che lo scorso 6 luglio si è aggiudicata la gara con un ribasso di oltre 2 milioni di euro sul prezzo di partenza (4.788.000 euro).