Nessuna casa per Chiara Insidioso Monda, in fin di vita per le botte del fidanzato. La mamma: «L'alloggio non è mai arrivato»

Nessuna casa per Chiara Insidioso Monda, in fin di vita per le botte del fidanzato. La mamma: «L'alloggio non è mai arrivato»
di Raffaella Troili
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Martedì 6 Settembre 2016, 07:57 - Ultimo aggiornamento: 7 Settembre, 09:05

Nessuna casa per Chiara Insidioso Monda, la giovane ridotta in fin di vita dal compagno, Maurizio Falcioni, nel 2013. La mamma Danielle torna a chiedere aiuto «perché le promesse dell'ex presidente del Municipio Andrea Santoro, non sono andate avanti, la casa annunciata - del custode, a piano terra dentro una scuola - non è mai arrivata. Chiara, dimessa dopo molti progressi dalla clinica Santa Lucia, si trova ora si trova ora a Casa Iride, specializzata nell'accogliere persone in stato vegetativo persistente. Secondo la mamma un passo indietro, rispetto ai progressi che la figlia aveva mostrato, soprattutto una beffa, dopo le rassicurazioni avute in campagna elettorale. «Il nuovo presidente del IX Municipio Dario D'Innocenti - spiega Danielle - è venuto a trovarci, mi ha comunicato che la casa promessa dal suo predecessore deve essere assegnata con bando pubbico altrimenti l'assegnazione risulterebbe abusiva. La Corte dei conti sta chiedendo al Comune di liberare tutte le case assegnate senza bando, insomma nulla di fatto. Il nuovo presidente chiederà al suo collega del III se almeno possa aiutarmi a trovare un punto d'appoggio vicino a casa Iride (la mamma fa tutti i giorni Cerveteri-Roma per stare vicino a Chiara)».
Una storia infinita. Nessun atto - bando pubblico- è seguito dopo la delibera di giunta, insomma. «Stiamo cercando una sistemazione per la mamma vicino alla struttura dove è ospite la figlia», conferma D'Innocenti, «la mamma vorrebbe per Chiara un ambiente più stimolante, intanto noi ci stiamo muovendo per renderle gli spostamenti meno difficili».

 

 
Anche i medici del Santa Lucia consigliavano alla lunga il trasferimento in una casa. La ragazza mostra segni di lucidità che fanno ben sperare ma comunque ha ancora bisogno di essere monitorata e di un'assistenza h24. Un percorso lungo, che potrebbe riservare altre sorprese, ma comunque in salita. L'appartamento proposto da Santoro ad aprile era stato rifiutato dal padre di Chiara perché non corrispondeva alle «problematiche legate alla disabilità» della figlia. Era piccolo. Da allora, tutto fermo. Uno più grande e adeguato non è stato trovato, Chiara continua la sua lenta riabilitazione a Casa Iride. La mamma fa su e giù da Cerveteri.