Nelle 4 serre scoperte, erano coltivate 30 piante di altezze comprese tra i 40 e 110 centimetri: gli studenti avevano curato tutto nel dettaglio, riproducendo nella stanza le ottimali condizioni di temperatura, irrigazione e umidità necessarie per la corretta e rigogliosa coltivazione delle piante. La crescita delle stesse era, infatti, favorita dalla particolare fattura delle serre, assemblate con pareti interne foderate di materiale riflettente, sistemi di illuminazione ad alto voltaggio e impianti di ventilazione e aspirazione dell'aria, la cui salubrità veniva monitorata da due display riportanti temperatura ed umidità.
Non solo: in un frigorifero erano stati stipati prodotti fertilizzanti ed una trentina di provette contenenti semi di marijuana, al centro della stanza un tavolo sul quale era ordinatamente dislocato tutto il materiale utile al confezionamento delle dosi, 4 bilancini elettronici, di cui tre di precisione e uno della massima capacità di 7 Kg, e uno scatolone contenente 1,100 Kg di marijuana in fase di essiccazione tramite un ventilatore in funzione.
I giovani, tutti romani di età compresa tra i 23 e i 28 anni, sono stati arrestati con l'accusa di concorso in produzione, coltivazione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti. I quattro sono stati giudicati con rito direttissimo durante il quale il giudice, dopo averne convalidato gli arresti, li ha rimessi in libertà senza adottare misure restrittive.
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