Roma, i centurioni abusivi sfidano anche i vigili: in azione al Colosseo nonostante i divieti

Roma, i centurioni abusivi sfidano anche i vigili: in azione al Colosseo nonostante i divieti
di Laura Larcan
3 Minuti di Lettura
Sabato 5 Agosto 2017, 08:21 - Ultimo aggiornamento: 08:25

L'ultima legione colpisce ancora. Alla faccia dei divieti freschi di benedizione del Tar. Sono passate poche ore dalla sentenza del tribunale in favore dell'ordinanza della sindaca Raggi, e l'assalto al turista da parte degli scampoli di Marco Antonio è ricominciato. A pochi metri dal Colosseo, da quella che continua ad essere la piazza d'oro per il business degli ambulanti. La falange di centurioni è tornata in azione, infatti. Già da qualche giorno. Compaiono verso le ore 18. Chissà, forse una strategia per evitare gli agenti della Polizia locale che pattugliano con le moto da cross? Hanno scelto una postazione chiave come il lato della stazione Colosseo della metropolitana. Si muovono con cautela nei punti giusti, vicino al flusso costante dei turisti, ma senza fare clamore. Presidiano la scalinata che collega via dei Fori Imperiali con largo Agnesi (il cosiddetto belvedere sul Colosseo). La mise-en-travesti è perfetta. Il gladio di plastico, i sandali da mare, la scopa come piumaggio per l'elmetto. Il caldo non dà tregua nel pomeriggio luciferino, ma l'assedio dei passanti per l'estrema fotografia a pagamento (da un minimo di 5 euro in su) va in scena lo stesso. Possibile? Eppure l'ordinanza firmata dalla Raggi il 14 luglio scorso, e vincitrice martedì scorso contro il ricorso al Tar presentato dai dieci professionisti in costume della foto-souvenir, vieta la loro attività entro tutto il perimetro del sito Unesco: vale a dire, tutti i rioni del centro storico, compresi Borgo, Castel Sant'Angelo e tutta l'area del Vaticano. Inoltre, la normativa del Campidoglio prevede anche il sequestro delle attrezzature: strumento indispensabile per colpire chi le multe non le paga mai. Eppure.
 

 

IL PUNTO DEBOLE
«Il punto dolente dei divieti imposti dall'ordinanza è l'applicazione - commenta la consigliera del I Municipio Nathalie Naim esperta di questioni legate al decoro di Roma - Questi divieti rimangono sulla carta senza adeguata formazione del personale, e senza accordi con altre forze. E sì che piazza del Colosseo appare presidiata dal più alto numero di pattuglie tra Carabinieri, Polizia, Esercito, Vigili, Guardia di finanza. Eppure pullula di abusivi e di gente che assilla i turisti a ogni passo per chiedere soldi». Tant'è. Negli ultimi due giorni l'armata di centurioni ha lavorato indisturbata. Le scalette tra largo Agnesi e piazza del Colosseo sono il passaggio prediletto dai turisti e i figuranti del gladio lo sanno. Qui si muovono con disinvoltura. Complici le fronde degli alberi, il muraglione del belvedere, agiscono in sordina. Et voilà, ecco lo stalking dei turisti. Li avvicinano, li fermano, la mano sulla spalla, il modo di fare è goliardico, la battuta, la proposta di una foto, l'abbocco dell'offerta libera, la trattativa sul pagamento. Sono in tre, quattro: gli affari sono affari. La zona resta loro. Non c'è divieto che tenga. Pensare che la scadenza dell'ordinanza appena promossa dai magistrati sarà il prossimo 31 ottobre. Ma l'ultima centuria è già al lavoro: «Sono norme che non dovrebbero avere scadenza - lamenta la Naim - basterebbe approvare in giunta e in assemblea capitolina il nuovo Regolamento di polizia urbana, il cui testo elaborato dai vigili è pronto da due anni». «Ave Sisar!» Ave chi? «È Cesare in inglese, no!». Ah, ecco.