Castel Fusano senza guardiani: gli abusivi al posto dei custodi

(Foto di Mino Ippoliti)
di Mirko Polisano
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Lunedì 24 Luglio 2017, 07:46 - Ultimo aggiornamento: 25 Luglio, 08:26

La pineta di Castel Fusano brucia ma manca il controllo dei giardinieri. Le case sono occupate da quelli in pensione e i nuovi non possono, di conseguenza, entrare. Storia semplice e assurda quella che riguarda le case di servizio degli operai comunali di Pantano. In pratica il Campidoglio ha offerto ai giardinieri della pineta una serie di alloggi a costo zero, dove anche le utenze sono gratuite. In cambio i dipendenti avrebbero offerto una guardiania del parco urbano h24, notte compresa. E da contratto, tra gli incarichi dei giardinieri ora spunta che ci sono anche le «mansioni di controllo in caso di incendio». Tutto regolare se non fosse che quelle abitazioni che il Campidoglio ha concesso in comodato d'uso sono occupate per lo più da personale andato in pensione o non avente nessun titolo. In piena emergenza roghi, Castel Fusano ora può permettersi tutto ciò?

LE LETTERE
É quello su cui da mesi si sta occupando il direttore del Dipartimento del Servizio Giardini di Roma Capitale che ha fatto partire le prime lettere di sfratto. Nessuno, però, al momento ha intenzione di lasciare gli appartamenti che restano occupati da chi non ha nessun tipo di responsabilità per occuparsi della pineta. A che titolo dovrebbe farlo un pensionato o il figlio di un ex giardiniere che nella vita fa tutt'altro?

Una vecchia convenzione, mai aggiornata, permette agli impiegati di Roma Capitale che si occupano della cura del verde di usufruire senza nessun tipo di spesa di appartamenti per il controllo e la sorveglianza della pineta. Al raggiungimento della pensione, però, la maggior parte degli ormai ex operai del Campidoglio non ha riconsegnato le chiavi. Da regolari ad abusivi il passo è stato breve, complice negli anni l'assenza di controlli e di verifiche. L'ex commissario prefettizio Tronca aveva spedito tutto anche alla Corte dei Conti, dove pende ancora un fascicolo aperto. «Lì dentro - spiegano dal X Municipio- ci sono persone che hanno cessato da tempo il loro rapporto di lavoro con il Comune di Roma e ora quegli appartamenti potrebbero essere occupati dal personale in servizio che si deve per lavoro occupare della tutela della pineta. Ma questo, al momento, non può avvenire».

In questa zona, a ridosso tra la Cristoforo Colombo e viale di Castelporziano all'Infernetto, proprio nella zona rossa dell'incendio di lunedì scorso, sorgono casali che non solo non fruttano soldi nelle casse comunali, ma non sono per lo più inutili al piano di prevenzione degli incendi a cui sta lavorando il Campidoglio. Una nuova grana che, se però risolta potrebbe garantire maggiore sicurezza al polmone verde della Capitale. Oltre alle irregolarità accertate dal Campidoglio, ora la Corte dei Conti dovrà valutare se sussiste il reato di danno erariale nei confronti del Comune di Roma e, soprattutto, dei contribuenti. Roma Capitale, infatti, si fa carico oltre che dell'affitto anche delle bollette di luce, acqua e gas.

LA DIFESA
«Queste case sono fatiscenti- racconta un inquilino- prima di andarcene aspettiamo che servano davvero a qualcuno altrimenti non le lasceremo». E intanto, Castel Fusano resta in balia dei focolai attivi. Nella serata tra sabato e domenica, alcuni di questi hanno impegnato per diverse ore i vigili del fuoco di Ostia gli unici a poter operare in quell'orario, visto che la sala operativa di Pantano chiude poco dopo le 20 e la protezione civile non copre i servizi notturni. Una squadra di pompieri, nonostante l'organico all'osso e il personale ridotto nella fascia notturna.

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