IL PIANO
La rotazione, prevista dal piano anticorruzione, è partita. Per il momento sono 450 le unità subito coinvolte. Ma i sindacati non ci stanno: «Serve la formazione per chi cambia mansione - spiega Giancarlo Cosentino della Cisl - e anche le rotazioni devono essere concepite in maniera diversa». L'altro ieri il dissenso dei caschi bianchi è sceso in piazza con un'assemblea molto partecipata che ha messo in ginocchio la viabilità della Capitale. Traffico in affanno, agenti introvabili e tante proteste da parte dei romani.
Il comandante Diego Porta tra lunedì e martedì traccerà il primo bilancio con le sigle sindacali. Che però già mettono le cose in chiaro. Con un aut aut che sembra lasciare poco spazio alle trattative: o il Comune ritira il piano anticorruzione, facendolo scattare dopo le richieste delle sigle, o si ripeterà quanto già visto nei mesi scorsi. E cioè l'impugnazione del provvedimento davanti al giudice del lavoro, che diede torto al Comune.
Si prospetta un altro bis? Di sicuro si avvicinano le feste e in molti ricordano come l'ormai celebre ammutinamento dei caschi bianchi a Capodanno fu scatenato proprio dalla rotazione, imposta dall'allora comandante Raffaele Clemente. Anche in questo caso ci sarà un bis? I sindacati promettono: «Non sciopereremo mai contro l'anticorruzione, anche perché quello di Roma è l'unico corpo d'Italia ad applicare il piano».
Le tensioni però non mancano e in molti attendono le decisioni del comandante Porta che già oggi riunirà tutti i gruppi. «Una rotazione che tocca ogni 5 anni i funzionari e ogni 7 gli agenti non migliora il lavoro - spiega il responsabile Uil di Roma Franco Cirulli - In questo modo ci sarà solo una gran confusione e personale impreparato. Ora attenderemo la circolare del comandante nei prossimi giorni e poi decideremo tutti insieme cosa fare».
Ma c'è anche chi è pronto a bloccare il Piano se le cose non cambiano: «Sono rotazioni senza alcun criterio, impugneremo il piano». Il braccio di ferro tra Comune e sigle sindacali prosegue: «Le rotazioni sono partite senza alcun criterio - sottolinea lo storico dirigente sindacale Fiadel, Gabriele Di Bella - Quello che non comprendo è come in presenza di un regolamento specifico del Corpo che determina il processo lavorativo e formativo si continui a cercare soluzioni e alchimie giuridiche fuori dalla norma. É per questo che il sindaco deve intervenire come prevede proprio il regolamento».
LE RIMOZIONI
Poi c'è il fronte rimozioni. Ieri è stata bocciata in aula, con 26 voti contrari e 13 favorevoli, la mozione presentata dai consiglieri del Pd e inerente a un impegno per il sindaco e la Giunta capitolina a risolvere la problematica dei lavoratori del consorzio Clt affidatario del servizio di rimozione ordinario auto a Roma. I lavoratori hanno annunciato che prenderanno i carri attrezzi e li metteranno per Roma. Ora il servizio lo fanno i depositi giudiziari «che non hanno strumenti né risorse e quindi di fatto il servizio non c'è», hanno denunciato i lavoratori prima di lasciare l'Aula Giulio Cesare.
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