Insomma, anche se gli insediamenti dei nomadi per l'amministrazione sono da smobilitare, tanto che per la prima volta a fine maggio la giunta Raggi ha votato una delibera che prevede la chiusura dei primi due campi entro fine 2018, Roma Capitale continua a finanziarne la manutenzione.
LA COMMESSA
L'appalto preparato dai tecnici dei Lavori pubblici è stato spacchettato in due lotti e prevede interventi anche nei centri della Monachina e della Barbuta, vale a dire gli accampamenti che in base al Piano Rom del M5S dovrebbero essere smantellati per primi, entro dicembre 2018. Il Comune ha comunque giudicato «indispensabili i lavori di manutenzione per la salvaguardia dei residenti dei villaggi». E così le ditte esterne che verranno reclutate per occuparsi di buche da tappare e pareti da ripitturare, lavoreranno a pieno regime per i prossimi due anni. Costo per le casse comunali: 845mila euro, come si evince dal «quadro economico complessivo» dei due lotti.
BONUS AFFITTO
L'unico insediamento dove le ditte non interverranno è il Camping River, la baraccopoli di via della Tenuta Piccirilli che dovrebbe essere chiusa nei prossimi mesi. Qui dovrebbe debuttare il cosiddetto bonus affitto per i rom a basso reddito che oggi abitano nei container. Nella delibera ad hoc approvata dalla giunta a fine giugno infatti si legge che «esclusivamente per gli ospiti del Camping River aventi diritto alle misure di sostegno all'inclusione abitativa, si potrà erogare l'incentivo per finanziare la compartecipazione alla spesa per l'utilizzo di moduli abitativi».