Buzzi: «Appalto per il Cup Lazio accordo maggioranza-opposizione». Zingaretti: «Calunnia, ho querelato»

Buzzi: «Appalto per il Cup Lazio accordo maggioranza-opposizione». Zingaretti: «Calunnia, ho querelato»
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Mercoledì 15 Marzo 2017, 20:04 - Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 11:02
«L'appalto per il Cup (il centro unico di prenotazione delle prestazioni sanitarie del Lazio) è stato un accordo politico tra la maggioranza rappresentata da Zingaretti e l'opposizione di Storace prima e Gramazio poi». Lo ha detto Salvatore Buzzi nel corso della sua deposizione-fiume nel processo a Mafia Capitale che va avanti da quattro udienze.

Parlando dell'appalto, poi bloccato dalla Regione Lazio dopo i primi arresti nel dicembre del 2014 per Mafia Capitale, Buzzi ha detto di avere saputo che l'accordo, gestito dalla maggioranza con l'ex capo di gabinetto del Governatore, Maurizio Venafro «nella veste di esecutore», prevedeva che
«tre lotti da 15 milioni di euro l'uno andassero a Maurizio Marotta (Capodarco) con il Consorzio nazionale servizi e un quarto lotto fosse destinato all'opposizione», e quindi a lui. «Gramazio - prosegue Buzzi - indicò il nome di Paolo Giuntarelli quale componente della commissione di gara ma Venafro scoprì che aveva carichi pendenti e quindi la scelta cadde su Scozzafava, sempre su indicazione di Gramazio. Per evitare che ti facciano uno scherzetto è necessario che in commissione ci sia qualcuno che vigili sempre e Scozzafava faceva il vigile per noi. A presiedere la commissione era Elisabetta Longo, definita da Venafro la top gun dell'amministrazione regionale per la guida della gare». «Venafro - aggiunge - in tutta questa partita non conta nulla perché si limitò ad applicare le volontà politiche». Il ras delle coop romane ha raccontato che «Carminati non partecipò a questa gara ma faceva il tifo per me, era un amico».

«Luca Gramazio era come tutti gli altri politici, diceva sì a tutto ma poi non faceva niente. Questi sono tutti uguali: destra, sinistra o centro. Ti vengono a chiedere il contributo e non fanno mai niente per te». Lo ha detto Salvatore Buzzi rispondendo alle domande del suo difensore nel corso dell'udienza di Mafia Capitale, processo che lo vede tra i principali indagati. Nel corso dell'interrogatorio il ras delle cooperative ha affermato che quando «c'era la Giunta Veltroni, al Servizio Giardini non si sentiva parlare di tangenti perchè avremmo denunciato subito. Sotto la Giunta Alemanno, invece, era diverso perchè non ci facevano lavorare». «Io ho dato anche 30mila euro al comitato elettorale di Ignazio Marino ma lui l'avrò visto cinque, sei volte. Io non ho mai parlato di contributi con Alemanno, Zingaretti o Marino, ho parlato con loro intermediari. Ho rispetto - conclude - per una istituzione come quella del sindaco che ha sempre altro a cui pensare. Il sindaco non lo chiami sul cellulare, al massimo gli mandi un messaggino e se lui ha tempo ti risponde».

Zingaretti:
«Ho già presentato querela per calunnie». «In merito alle false dichiarazioni ripetute dal signor Buzzi anche oggi in aula ho già presentato nell'agosto del 2015 querela per calunnie.
Sulle stesse accuse la Procura di Roma ha indagato e su richiesta del giudice ha disposto per me l'archiviazione. A questo punto rimango in attesa dello svolgimento del processo per calunnia verso il signor Buzzi». Lo dichiara in una nota il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
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