Roma, mazzette al Sant'Andrea, indagato primario: soldi per aggiudicarsi una ricerca

Roma, mazzette al Sant'Andrea, indagato primario: soldi per aggiudicarsi una ricerca
di Michela Allegri
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Giovedì 7 Aprile 2016, 08:18 - Ultimo aggiornamento: 8 Aprile, 00:03

Una donazione per essere agevolati nell'aggiudicazione di progetti di ricerca e sperimentazione medica. Per la Procura, potrebbe trattarsi di una vicenda di corruzione. E' questa l'ipotesi contestata dal pm Giorgio Orano a un primario dell'ospedale Sant'Andrea. Il sospetto, come emerge da una denuncia depositata a piazzale Clodio, è che il medico abbia chiesto denaro a un'informatrice farmaceutica, suggerendole di accreditare le somme sul conto corrente di una Onlus scientifica a lui riconducibile. L'accusa è tutta da verificare.

LA DENUNCIA
A fare scattare l'inchiesta, una denuncia raccolta dai carabinieri del Nas, a cui sono stati delegati gli accertamenti. Il 15 dicembre 2014, il rappresentante di un'associazione dei consumatori si presenta dai militari e racconta di aver ricevuto una strana segnalazione. Nella cassetta postale dell'associazione è arrivato un plico anonimo contenente una chiavetta usb di colore bianco e viola, insieme a un foglietto con scritte le indicazioni relative al contenuto della pennetta. Collegando il dispositivo al computer, parte una registrazione ambientale, effettuata presumibilmente di nascosto. A parlare, è scritto nel biglietto anonimo, sarebbe il medico. Le interlocutrici invece sarebbero una studentessa e un'informatrice farmaceutica. Dalla conversazione, si legge nella denuncia, sembrerebbe che l'informatrice scientifica proponga di voler finanziare un progetto del valore di 15mila euro per realizzare una ricerca finalizzata allo studio di un farmaco per pazienti affetti da anemia. Nell'esposto è scritto che il primario avrebbe chiesto un'elargizione di denaro, non meglio specificata. Una donazione, in favore di una Onlus a lui riconducibile. Sempre dalla registrazione, emerge che i tre si sarebbero poi accordati sui dettagli del progetto: reperire una serie di pazienti affetti da anemia in modo da poterli sottoporre a esami clinici. La chiavetta e il biglietto sono stati consegnati agli inquirenti. La Procura, come atto dovuto, ha aperto un'inchiesta. Il dottore è stato iscritto sul registro degli indagati con l'accusa di corruzione.
 

L'INFORMATIVA
Nel frattempo, gli investigatori hanno completato un'informativa sulla vicenda. A quanto sembra, non sarebbero state riscontrante anomalie nei conti correnti intestati al primario, né donazioni sospette riferibili alla Onlus. Un'ipotesi è che, alla fine, il progetto non sia andato in porto. Visto che l'indagine è scattata in seguito a una segnalazione anonima, il rinvenimento di eventuale denaro sarebbe l'unica prova utilizzabile per contestare la corruzione. Cosa che, al momento, non si sarebbe ancora verificata. La relazione, comunque, è stata da poco consegnata al magistrato. Ora, la Procura dovrà esaminare gli atti e decidere se archiviare il caso o procedere con una chiusura delle indagini. Nel caso di riscontri alla denuncia, non si tratterebbe del primo scandalo che travolge il nosocomio. L'ex direttore generale, Egisto Bianconi, lo scorso luglio era finito nel mirino degli inquirenti nell'ambito di un'inchiesta sulle procedure di aggiudicazione di un importante appalto relativo alle camere mortuarie. Le accuse nei suoi confronti andavano dalla turbata libertà degli incanti, alla rivelazione di segreti d'ufficio, fino alla corruzione. In tutto, gli indagati erano 43. La Procura ha firmato un avviso di conclusione delle indagini preliminari, atto che solitamente precede una richiesta di rinvio a giudizio. Insieme a Bianconi rischiano il processo pubblici ufficiali, imprenditori, un poliziotto, un finanziere e sospetti spacciatori.
 
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