Addio Bud Spencer, folla e lacrime ai funerali. Terence Hill: con lui c'era gioia

Addio Bud Spencer, folla e lacrime ai funerali. Terence Hill: con lui c'era gioia
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Giovedì 30 Giugno 2016, 12:36 - Ultimo aggiornamento: 2 Luglio, 16:07

Un lungo applauso, e un coro sempre più forte «Bul-do-zer, -Bul-do-zer». È il saluto che una grande folla di tre generazioni, ha tributato in piazza del Popolo, al passaggio del feretro di Carlo Pedersoli davanti alla Chiesa degli Artisti a Roma, dove oggi si sono celebrati i funerali dell'attore Bud Spencer. A rendergli omaggio è arrivato anche Terence Hill, che all'entrata ha preferito passare da una scalinata laterale per evitare le decine di giornalisti e telecamere e all'uscita ha ricevuto un'ovazione delle persone assiepate lungo le transenne.

Nella chiesa, addobbata con fiori bianchi e azzurri, accanto al feretro, sotto l'altare c'erano, fra gli altri, i gonfaloni del Coni e del Comune di Roma. Sono arrivate anche le rappresentanze di alcuni squadre giovanili dalle Fiamme oro alla SS Lazio nuoto, mentre per l'ultimo saluto a Bud (inumato al cimitero del Verano) l'orchestra di Gerardo Di Lella, all'ingresso della Chiesa, ha intonato più volte "Dune Buggy" (da Altrimenti ci arrabbiamo), uno dei brani simbolo dei suoi film. Il ricordo dell'amico, Mario Girotti in arte Terence Hill, lo ha fatto alla fine della cerimonia, in un intervento commosso ma sereno: «Con Bud c'era la gioia. Sono certo che quando lo rincontrerò mi verrà incontro con la sua sella in spalla e le prime parole che mi dirà saranno "noi non abbiamo mai litigato!"» ha detto, dopo aver raccontato un aneddoto sul loro primo incontro in Spagna sul set di "Dio perdona, io no" di Giuseppe Colizzi nel 1967.

 
«Mio padre si definiva un dilettante di alto livello, ma per me era un campione» ha detto Giuseppe Pedersoli, figlio dell'attore che ha aperto i brevi interventi di omaggio. Poi rivolgendosi a Terence Hill, seduto in prima fila insieme alla vedova di Bud Spencer, Maria, ha aggiunto: «Trinità e Bambino erano due fratelli. Con i loro film Terence e Bud ci hanno tenuto a non tradire mai i valori in cui credevano». Brevi ed emozionanti interventi anche dalle due figlie dell'attore, vestite di bianco: «Non hai mai avuto paura di nulla, dei dolori, dei giudizi della solitudine, neanche di questa morte che ti ha accolto mentre eri fra le nostre braccia - ha esordito Christiana Pedersoli rivolgendosi al padre - eri un uomo libero come nessuno al mondo. Hai lasciato tanto amore, buon viaggio papà». Mentre la sorella Diamante, trattenendo le lacrime ha aggiunto: «sono fiera di averti avuto come padre, sono fiera di te, che fortuna averti incontrato». Mentre uno dei nipoti dell'attore ha letto una breve lettera che la nonna Maria ha scritto, a nome del marito, chiusa con un invito: «Godetevi le buone cose che vi possono capitare, io l'ho fatto, ora io vi abbraccio... e ancora una volta, "futtetenne"».

Invece tre stuntman a nome di tutti quelli che hanno lavorato con Bud Spencer negli anni hanno sottolineato che «lui è stato l'unico attore italiano che ha speso una parola buona per noi ricordando molte volte come senza gli acrobati e gli stuntman, quei film non si sarebbero fatti». Bud Spencer «era un uomo forte, un gigante buono, con un cuore grande e generoso - ha detto nell'omelia Don Walter Insero -. Il figlio Giuseppe mi ha detto che Carlo si arrabbiava solo quando vedeva l'ingiustizia, la violenza, il sopruso, per i più deboli, i piccoli, le donne... non poteva sopportarlo». Tra gli altri c'erano anche Giovanna Ralli, Domenico Procacci, Fulvio Lucisano, Nino Benvenuti, Dario Argento, Carlo Vanzina e il fratello Enrico, che ha descritto Bud Spencer come «un gentiluomo napoletano, un uomo buono e di grandissimo talento». Franco Nero, che durante la messa ha anche letto la preghiera degli artisti, lo ha infine ricordato come «un uomo di grande umiltà e solare». Tutto lascia pensare che su Bud Spencer, popolare e amato in vita, nasca in Italia e non solo un "culto": oggi al funerale in tanti avevano tra le mani un ricordo-santino con il faccione buono di Bud e la scritta.. e continuano a chiamarlo Trinità.

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