Altra criticità evidenziata dal Municipio, «la potatura dei viali alberati. Cinquanta interventi in un mese sono interventi spot se pensiamo che abbiamo un parco alberi colossali che svettano rispetto a palazzine di sei piani. Noi abbiamo responsabilizzato chi deve fare queste operazioni, perché noi non abbiamo fondi né deleghe. Il Dipartimento a Ambiente ha messo in campo un monitoraggio ma ci preoccupa la tempistica». «Non potare gli alberi comporta una grande caduta di foglie, le caditoie spesso rimangono ostruite, abbiamo immondizia e foglie che arrivano nelle caditoie - ha aggiunto - ci sono dei condotti non funzionanti e ci vuole tempo, è indispensabile un'interfaccia con il Simu più fattiva». Durante la riunione della commissione è inoltre emerso un ritardo di anni relativo a una mappatura delle caditoie.
«L'elenco delle caditoie risale al 2011 e chiediamo ai Municipi di aggiornarlo in modo di arrivare ad avere una mappatura precisa e puntuale di tutte le caditoie presenti su tutto il territorio capitolino e poter intervenire in maniera più capillare e razionale», ha spiegato la presidente della commissione Lavori Pubblici Alessandra Agnello.
Ma anche le cave costituiscono un problema, come sottolineato dalla consigliera del M5S Simona Ficcardi. «Su queste strade c'è anche il problema delle cave, con il fango che ricade sulle strade - ha detto Ficcardi - Secondo una normativa regionale le cave dovrebbero mantenere pulite le strade: l'80 percento degli oneri dovrebbero essere pagati al Comune e il restante 20 percento alla Regione. Abbiamo chiesto all'ufficio cave presso il Dipartimento Ambiente a quanto ammontano gli introiti ma non ci hanno saputo dare una risposta».
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