Roma, giro di vite sulle botticelle: c'è un progetto per abolirle

Roma, giro di vite sulle botticelle: c'è un progetto per abolirle
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Mercoledì 19 Ottobre 2016, 08:20

LA VICENDA
L'offensiva politica sembra mettere sotto assedio le botticelle. «A breve istituiremo un tavolo tecnico con le associazioni e con i cittadini per avviare la dismissione delle botticelle». Ad annunciarlo, ieri con un post su facebook Daniele Diaco, presidente della commissione capitolina Ambiente. Tempi brevi, garantisce, per l'abolizione delle carrozzelle trainate da cavalli, un sistema di trasporto turistico ormai di anacronistica inciviltà, incompatibile con la città moderna, già abolito in altre metropoli a partire da New York, e in attesa da anni di una svolta radicale anche a Roma. Tempi però che dovranno comunque fare i conti con le nuove nomine dei dirigenti comunali, in programma dopo il 31 ottobre, a partire dal Direttore dell'ufficio diritti animali. «Il percorso di dismissione è complesso, deve essere condiviso con gli assessorati all'Ambiente e alla Mobilità, anche perché bisogna ragionare sulle licenze dei vetturini», precisa Diaco che rimanda così ad una strategia di mediazione con gli operatori di categoria, «anche perché la licenza dei vetturini dovrà essere riconvertita per garantire loro mezzi ad impatto ambientale ridotto». Quello che è sicuro è che sarà vietato l'utilizzo di mezzi a traino con animali. Allo studio dunque in queste ore il regolamento delle botticelle per cambiarlo. «Le botticelle d'altronde hanno delle leggi nazionali, che le tutelano. Un pò come i circhi».
LE REAZIONI
Proprio il fattore tempo allarma, però, le associazioni ambientaliste. «Si è perso troppo tempo», tuona Gianluca Felicetti presidente della Lav (la Lega antivivisezione): «Non vogliamo tavoli tecnici, ma la calendarizzazione in Consiglio comunale per approvare la delibera di iniziativa popolare sull'abolizione delle botticelle che ha raccolto oltre 10mila firma certificate in tre mesi». L'appello degli ambientalisti è chiaro: l'amministrazione pentastellata rispetti gli impegni presi in campagna elettorale. «Lo statuto di Roma Capitale prevede che le delibere vengano discusse entro 4 mesi dalla presentazione - incalza Felicetti - Ad oggi è passato un anno e mezzo, e cinque mesi dalle elezioni». Ma la guerra alle botticelle sembra passare anche per schermaglie interne al Campidoglio. Tema incandescente della discordia sono le nuove scuderie per le botticelle a Villa Borghese, 67 box voluti da Alemanno e conclusi con Marino, costati 1,3 milioni di euro, soldi pubblici, per sgomberare i cavalli dall'Ex Mattatoio, e mai entrate in funzione perché finite sotto inchiesta della magistratura. Se da Palazzo Senatorio annunciano l'imminente apertura entro sei mesi, di contro arriva la smentita di Diaco: «A Villa Borghese, nel modo più assoluto, non andranno botticelle perché saranno dismesse». Una querelle tutta intestina che ha fatto saltare sulla sedia le associazioni ambientaliste. «Premesso che da un punto di vista ambientale l'area delle stalle andrebbe rimessa a verde - dichiara Felicetti - se non si possono smantellare, chiediamo che le stalle diventino un centro di recupero per i cavalli dismessi dalle botticelli, o recuperati da altre situazioni a rischio. Animali ceduti al Comune, e di cui noi ci prendiamo carico». E Italia Nostra rilancia: le casette di legno abusive a Villa Borghese siano smantellate e offerte agli allevatori delle terre colpite dal terremoto del 24 agosto.
Laura Larcan
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