Boldrini a Tor Bella Monaca: «Le istituzioni non vi lasciano soli, uniti risolviamo i problemi»

Boldrini a Tor Bella Monaca: «Le istituzioni non vi lasciano soli, uniti risolviamo i problemi»
di Alessandro Di Liegro
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Venerdì 31 Marzo 2017, 14:14 - Ultimo aggiornamento: 1 Aprile, 14:21

Il viaggio nelle periferie della Presidente della Camera, Laura Boldrini, tocca Tor Bella Monaca, periferia est della Capitale. Un territorio di frontiera, in cui «sono 30 anni che non vedo i vigili per strada», dice il signor Nino Mariani, che vive a viale dell'Archeologia e denuncia l'incuria e il degrado in cui versa il suo quartiere: «Sotto questo ponte stanno gli extracomunitari, e questa ci viene a dire che dobbiamo imparare da loro»? Il signor Nino, sotto la spinta della moglie, andrà a salutare sorridendo la presidente della Camera, che nel frattempo si è fermata a parlare con altri cittadini del quartiere.
 



Chi reclama per l'illuminazione mancante, chi per la sicurezza, chi per le auto che ogni giorni vengono bruciate – coincidenza: una 500 è in fiamme proprio adesso, a poche centinaia di metri di distanza – chi per la sua situazione di disagio. L'onorevole Boldrini è appena uscita dalla casa di Adriano Della Volpe, 35 anni, figlio di Giuseppina Leo, tetraplegico dalla nascita, che vive in una casa prospicente le cantine del palazzo, umida e piena di muffa, con l'assistenza sanitaria tre ore al giorno cinque giorni su sette, insieme ai genitori e alla sorella Maria Stella, 24 anni. «Vivo in questa casa, assegnatami dall'Iacp dal 1986 – dice Giuseppina, la madre di Adriano, alla Presidente – non è possibile vivere in questa situazione, non è giusto per mio figlio». L'onorevole Boldrini, intanto, gira per la casa e per l'isolato, incontra gli abitanti del quartiere, come la signora Rina Montefusco, 88 anni, che vive a Tor Bella Monaca dagli anni '60: «Per me è un onore, vuole venire a pranzo da me»? Le dice, quasi piangendo dall'emozione.
 
 


La visita della Presidente Boldrini è iniziata nella sede dell'associazione Tor Più Bella, presieduta da Tiziana Ronzio: «Nel nostro palazzo non avevamo più il portone, avevano divelto i citofoni, staccato il contatore e distrutto le condutture dell'acqua – racconta – abbiamo detto basta e ci siamo riuniti per rendere più vivibile prima di tutto il nostro stabile». Poi, grazie all'aiuto dei ragazzi del quartiere e del buon esempio, che come un sasso lanciato nell'acqua genera onde di ritorno, sono state avviate attività a favore di anziani e di recupero dell'ambiente circostante, come la bonifica di viale dell'Archeologia che: «Non si chiama così perché nota piazza di spaccio fin dall'antichità – scherza uno dei giovani volontari – ma perché vi sono delle importanti rovine e una strada romana, che era sepolta dal fango».

Laura Boldrini ascolta, annuisce mentre sorseggia il caffè offertole, stringe la mano della presidente dell'associazione e delle sue amiche, cercando di rassicurarle: «Questa mia visita non è una tantum – afferma – è l'inizio di un lungo percorso che faremo insieme. Voi siete l'esempio che se ci si unisce, se si lavora insieme, si raggiungono grandi risultati. In questo, noi rappresentanti delle istituzioni, vi saremo vicini e intendiamo continuare a interloquire, per provare insieme a risolvere i vostri problemi». Insieme alla Presidente della Camera vi è una rappresentanza della Commissione parlamentare d'Inchiesta sulle periferie, composta dai parlamentari Pd Roberto Morassut e Marco Miccoli, della pentastellata Laura Castelli e di Fratelli d'Italia Fabio Rampelli.

Ultima tappa della visita è stata l'aula magna del liceo scientifico Edoardo Amaldi: «Il più grande di Roma, del Lazio e, forse, d'Italia» dice il rappresentante d'Istituto, Boris Kaplan, nella sua presentazione iniziale. «Io sono qui perchè penso che le istituzioni sono percepite lontanissime dalle periferie – esordisce nel suo discorso la Presidente Boldrini – Io sono a capo della Camera dei Deputati, cuore della democrazia e della nostra Costituzione. Il mio luogo di lavoro non è solo Montecitorio, sono le piazze, sono le periferie, sono i luoghi difficili del paese, dove le istituzioni non si fanno spesso vedere perchè non ci sono i tappeti rossi». Durante l'incontro alla scuola le associazioni del quartiere hanno presentato la loro attività a difesa del loro territorio. Una nota in particolare, la Presidente della Camera l'ha speso per il centro antiviolenza "Marie Anne Erize", presieduto da Stefania Catallo, ricordando il suo impegno contro la volenza sulle donne e i femminicidi.  

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