Bimbo mangia un panino e muore: «Ucciso da un problema intestinale»

Bimbo mangia un panino e muore: «Ucciso da un problema intestinale»
di Adelaide Pierucci
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Giovedì 19 Gennaio 2017, 09:05 - Ultimo aggiornamento: 20 Gennaio, 19:56

L'intossicazione alimentare è stata esclusa a poche ore dal decesso. La mortadella sequestrata in casa era a norma. E l'avevano mangiata pure i genitori. Esclusa dalle prime battute anche la malattia infettiva, la temuta meningite: nessun sintomo sembrava ricollegarla. Ora arriva la prima verità ufficiale: il piccolo G. K., della Montagnola, morto a dieci anni potrebbe essere stato ucciso da una occlusione intestinale. Il report dell'autopsia, eseguita ieri, ha certificato che il bambino è stato ucciso da una orribile complicazione intestinale che nel giro di pochi giorni non gli ha dato scampo. Una risposta più completa e definitiva, però, potrà arrivare solo a conclusione dell'esame istologico, che sarà eseguito sempre nell'istituto di medicina legale dell'Università Tor Vergata da Francesca Cordova. L'esame servirà a specificare se l'occlusione è il risultato di una malattia o di una malformazione congenita che è degenerata.

L'INCHIESTA
Il fascicolo giudiziario sul caso, però, resta aperto. Il procuratore aggiunto Nunzia D'Elia e il sostituto Francesco Scavo, domenica, il giorno del decesso, avevano aperto un fascicolo per omicidio colposo, un atto dovuto proprio per poter effettuare l'autopsia e chiarire il motivo della morte improvvisa. Il piccolo, secondo quanto riferito dai genitori, si era sentito male sabato all'ora di pranzo dopo aver mangiato un panino con degli affettati. Durante una passeggiata nel parco, poi, i dolori erano diventati più forti. Era stato curato con la tachipirina. Verso le cinque del mattino ai genitori era apparso pallido e freddo, ed era iniziato l'incubo senza ritorno. I soccorritori del 118 nonostante le procedure rianimatorie non hanno potuto fare nulla per salvare il bambino. Quando è arrivato al San Camillo i medici hanno diagnosticato il decesso.

LE ESEQUIE
Da domani il corpo del bambino potrebbe essere messo a disposizione della famiglia per la cerimonia religiosa. I compagni dell'istituto comprensorio Poggiali di via Aristide Leonori, alla Montagnola, sono scossi. Le maestre li hanno invitati a fare un disegno o a dire una preghiera per il loro amichetto. Qualcuno ha pianto. Specie le mamme, e i papà, sbigottiti, preoccupati per una morte che ha toccato il quartiere, la città. Cosa ha stroncato in sedici ore un bambino vivace, bravissimo a scuola, giocatore di basket, è l'interrogativo che, allarmati, si sono posti i genitori degli alunni non appena la notizia è cominciata a circolare. Probabilmente invece la complicazione che ha portato al decesso potrebbe essere stata meno fulminea di quanto ricostruito. A stroncare la vita del bambino potrebbe essere stato un male silente, scambiato nelle ultime ore di vita, prima per una influenza e poi in una intossicazione alimentare. I magistrati, quindi, potrebbero ascoltare anche il pediatra. «Era un bambino meraviglioso. Un angelo. Bello e con i capelli lunghi» lo ricordano i vicini. I genitori, la mamma francese e il padre italiano, hanno perso l'unico figlio. «A pranzo aveva mangiato solo un panino, con noi. E subito dopo ha cominciato a stare male».

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