Oggi si commemorano Belli e Trilussa
ma il Comune si dimentica: a ricordarli ci
pensano i cittadini con corone e versi

Oggi si commemorano Belli e Trilussa ma il Comune si dimentica: a ricordarli ci pensano i cittadini con corone e versi
di Federico Tagliacozzo
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Sabato 21 Dicembre 2013, 19:59 - Ultimo aggiornamento: 20:09

​Roma si dimentica del Belli e di Trilussa. Oggi, 21 dicembre la data della commemorazione della morte di entrambi, ma il Comune se ne scorda. ​ Per il Belli si tratta del 150esimo anniversario. Niente corone floreali e niente pulizia delle piazze a loro dedicate. Ma i cittadini si organizzano e sostituiscono le autorià assenti portando fiori e recitando versi dei poeti.

Giuseppe Giachino Belli e Carlo Aberto Salustri, in arte Trilussa. Due poeti cantori della romanità accomunati da una data: il 21 dicembre, giorno della morte di entrambi, seppure in epoche lontanissime. Da diversi anni il Comune ricordava la ricorrenza facendo depositare corone di fiori, facendo intervenire vigili in alta uniforme e organizzando una pulizia della zona, luogo della movida cittadina. Ma quest'anno niente. «Il Comune si è fatto notare per la sua totale assenza - lamenta Renato Merlino, presidente onorario del Centro romanesco Trilussa. In genere si provvedeva alla pulizia delle due piazze e dei giardini e si organizzava una cerimonia in cui venivano depositate delle corone da vigili istruiti a dovere. Ma questa volta non c'è stato nulla di tutto questo. Oltretutto quest'anno coincide con il 150esimo anniversario per il Belli. E la cosa mi sembra piuttosto grave. Per usare un termine non troppo colorito devo ammettere di essere amareggiato e arrabbiato con il Comune, che sembra essersi dimenticato della ricorrenza. Ma la cosa ancora più grave è la sporcizia. La movida a Piazza Trilussa e Piazza Belli ha lasciato carte, bottiglie, immondizia. E almeno in questo giorno si sarebbe dovuto pulire a dovere».

L'associazione Trilussa ha allora preso la palla in mano e si è organizzata: «Sì, abbiamo cacciato 250 euro di tasca nostra - precisa il presidente onorario - e abbiamo comprato le corone. Rose alte un metro e mezzo. Ci tengo a precisare che noi non godiamo di nessuna sovvenzione. Eppure ogni anno da almeno trenta, rendiamo omaggio ai due poeti. Questa volta lo abbiamo fatto in solitudine. Davanti alla statua del Belli dopo aver deposto i fiori abbiamo anche declamato alcuni versi del poeta. Devo ammettere che il pubblico che si è creato spontaneamente , ha apprezzato. Per un attimo ci siamo sentiti dei nostalgici fuori dal tempo». Alessandro Cochi, ex delegato della giunta Alemanno , fa eco a Merlino: "Il Comune doveva organizzare la commemorazione a tutti e due i poeti nelle piazze. Mi sembra scontato. Invece si è limitato a un ricordo fatto ieri in Campidoglio, in un giorno peraltro precedente a quello giusto, che come ben si sa è il 21 dicembre. In questa occasione è mancata la presenza istituzionale . Forse gli addetti al cerimoniale non si sono coordinati con il sindaco Marino.

Sul perché non sia stato preparato nulla nelle piazze la risposta dall'assessorato alla cultura del Comune di Roma tradisce un certo imbarazzo: "Non capiamo bene quale sia la questione e chi si lamenti. Fin dal 7 settembre abbiamo organizzato una serie di iniziative per ricordare i 150 anni dalla morte del Belli. Abbiamo anche finanziato l'associazione Giuseppe Giachino Belli. Il Comune si è fatto promotore di giornate culturali dedicate al poeta. Sono stati editatati anche opuscoli preparati per l'anniversario. Le iniziative che abbiamo lanciato testimoniano il nostro impegno affinché si tramandi l'opera del poeta e non si perda la ricchezza del dialletto romanesco.

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