Roma, Barcaccia danneggiata: «Nessuna immagine dei video incastra i teppisti»

Roma, Barcaccia danneggiata: «Nessuna immagine dei video incastra i teppisti»
di Sara Menafra
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Mercoledì 25 Febbraio 2015, 06:12 - Ultimo aggiornamento: 11:30

La parte più complicata dell'inchiesta sugli hooligans è anche quella che ha fatto più discutere: individuare i responsabili dei danni alla fontana della Barcaccia. Perché nonostante la polizia Scientifica abbia acquisito da giorni le immagini girate sulla scena, al momento sembra essere molto difficile, per non dire impossibile, incrociare i fermo immagine dei presunti violenti con quelli che hanno lanciato oggetti e bombecarta contro la fontana. Moltissime fotografie e altrettanti filmati identificano i presunti violenti, ma sono più difficili da rintracciare quelli che effettivamente hanno colpito la fontana berniniana e infatti al momento tutti i nomi iscritti sul registro degli indagati rispondono di resistenza, lesioni, adunata sediziosa ma non di danneggiamento o devastazione e saccheggio (reato difficile da configurare anche per altri motivi).

DUE PROBLEMI
Sono due i problemi che potrebbero diventare complicati da gestire ora. Prima di tutto, la fontana non ha sistemi di video-sorveglianza permanenti. I danni che sono stati fatti prima del fronteggiamento con la polizia e delle cariche potrebbero rimanere completamente senza responsabili.
Ma anche le immagini degli scontri sono difficili da “lavorare”. In piazza erano presenti due squadre del Reparto mobile dotate di telecamerina nella divisa. Il che vuol dire che per ogni gruppo da dieci, un agente aveva l'apparecchiatura sulla spalla, collegata ad una microsim. Una squadra era presente a pochi metri dalla Barcaccia fin dall'iniziale servizio di pattugliamento, l'altra sarebbe arrivata dopo, quando i tifosi del Feyenoord avevano già dato in escandescenze.
Stando a quel che spiegano alcuni agenti che preferiscono restare anonimi, l'attuale regolamento di attivazione delle microcamere potrebbe aver generato i problemi ulteriori. La normativa prevede, infatti, che ad autorizzare l'attivazione e la disattivazione delle microcamere sia il funzionario in servizio in questura, anche a prescindere dal parere di quello in piazza. Un meccanismo che fa perdere minuti preziosi (e infatti è stato più volte contestato dai principali sindacati di polizia) e che potrebbe aver creato problemi anche giovedì scorso. Anche perché al momento dei fronteggiamenti e degli scontri, le microcamere non erano più in grado di identificare chi da lontano lanciava petardi contro la fontana. All'inchiesta sta comunque partecipando la polizia olandese che, una volta evidenziati i volti dei presunti autori dei danni, dovrebbe riuscire a dar loro un nome. Anche per far questo, però, potrebbe volerci parecchio tempo.