Baby squillo, il giro anche in altre città. Nelle intercettazioni coinvolta anche una donna

Baby squillo, il giro anche in altre città. Nelle intercettazioni coinvolta anche una donna
di Adelaide Pierucci e Paola Vuolo
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Domenica 10 Novembre 2013, 10:42 - Ultimo aggiornamento: 17:59
Il giro degli sfruttatori delle baby squillo non si fermava a Roma ma arrivava anche a Milano, Firenze e Bologna. In una telefonata intercettata agli inizi di ottobre, una donna che gli inquirenti stanno identificando, parla con uno degli arrestati, dice che l’ha chiamata un cliente da Milano, vuole passare una notte con lei, ma non hanno discusso del prezzo. Lo sfruttatore le dà indicazioni precise. Dice: «Te l’ho detto, superate le due ore fino all’arco della giornata intera sono 1000 più le spese di viaggio. Lui già lo sa, il viaggio te lo fai pagare in anticipo». Alla donna la cifra sembra esagerata, ha paura che poi nessuno la chiami. In un’altra conversazione la donna parla del milanese, e di un secondo uomo «quello di Bologna», poi propone allo sfruttatore di incontrarsi a Firenze, ma vuole che le venga pagato il biglietto.



Un nuovo filone di inchiesta si affianca all’indagine sullo sfruttamento delle studentesse minorenni, e la vicenda assume contorni sempre più allarmanti. Alcuni degli sfruttatori avrebbero gestito, secondo gli inquirenti, un giro esteso della prostituzione. E alle minorenni coinvolte è stato chiesto anche di «portare qualche amica». Gli investigatori non escludono che altre ragazzine come Lucia e Titti (i nomi sono inventati), 16 e 15 anni, siano entrate nell’alcova ai Parioli. In una intercettazione, uno degli sfruttatori rimprovera le studentesse perché non sono puntuali agli appuntamenti e dice chiaramente che se continua così le sostituirà con «altre due più professionali di loro».



LA COCAINA

Lucia è stata indagata per spaccio. Alla ragazzina sono state trovate alcune dosi di cocaina gli inquirenti stanno indagando per scoprire chi forniva la droga. Intorno al giro delle baby squillo ci sarebbe dunque anche quello dello spaccio. Lucia racconta: «E' vero che ho offerto la droga a Titti, altre volte, lei mi assillava perché la voleva. La droga me la davano i clienti», la ragazzina parla anche di intermediari. Dice: «Non voglio dire chi mi ha fatto provare per la prima volta la cocaina. Io ho fatto diverse foto tra cui una con una canna in mano, ed un'altra senza reggiseno». L’indagine «Ninfa» è destinata ad allargarsi.



I CLIENTI

Tremano i 9 clienti indagati, sono accusati per prostituzione minorile, la Procura sta valutando la loro posizione e non si esclude che nei prossimi giorni ci saranno altri nomi iscritti sul registro degli indagati. I clienti identificati sostengono di avere ignorato l’età delle due ragazze. Gli inquirenti hanno sequestrato i loro telefonini e i computer. Erano in molti a fare girare le foto osé delle minorenni e se le immagini sono ancora in memoria potrebbero scattare le manette anche per il reato di produzione e diffusione di materiale pedopornografico. Quando l’inchiesta è scattata le ragazzine avevano 14 e 15 anni. Le amiche sono state affidate ai servizi sociali, la madre di Titti è in carcere, secondo l’accusa incitava la figlia a prostituirsi. Lucia e Titti hanno raccontato di avere incominciato per caso, avevano pubblicato degli annunci via Internet per trovare lavoro.



I VESTITI FIRMATI

«Io volevo lavorare per comprarmi cose griffate - racconta Titti - volevo avere i miei soldi per comprare tutto ciò che mi piaceva. Ogni tanto davo i soldi a mamma, quindi aiutavo anche la mia famiglia. Mamma pensava che spacciavo, non mi sentivo di dirle che mi prostituivo. Mamma non mi chiedeva di aiutarla, ma io, con quei soldi che guadagnavo, cercavo di aiutarla in casa. Quando le davo i soldi, la mamma li prendeva anche se pensava non fosse giusto, ma lei pensava che io spacciavo e comunque mi rimproverava e mi diceva che non me li ero guadagnati. Con Lucia facciamo tutto insieme, andiamo a corso Trieste, ai Parioli e in altri luoghi. In viale Parioli c’è la casa del mio amico che ha circa 30 anni. Non sono mai stata con lui perché è brutto».

Martedì prossimo, 12 novembre, si pronuncerà il Tribunale del riesame.