GLI APPUNTAMENTI
Fino appunto all'indomani, al 14 febbraio 2014, quando nella villa di famiglia, approfittando dell'assenza dei genitori, riceve due clienti al mattino (ma consuma intimità solo con uno) mentre nel pomeriggio prende appuntamento con un terzo uomo che, a sorpresa, si presenta con l'autista. I clienti del pomeriggio la fanno salire su una Chrysler, la portano in un appartamento di via Cavour per abusarne. «Li ho conosciuti - racconta poi negli interrogatori protetti davanti al procuratore aggiunto Maria Monteleone - perché mi sentivo molto sola, un po' persa ed ero in crisi esistenziale, e quindi ho voluto cercare compagnia. E però alla fine non ho saputo gestire la situazione». Dal momento in cui è salita sull'auto l'aria da baby squillo e si è sentita spaventata, incapace di reagire. L'uomo con l'autista, un quarantenne agente di spettacolo, le mette in mano pure un bigliettino da visita, («chissà forse credeva che potevo cadere nel desiderio di certe strade», commenterà poi lei). In auto la comincia subito a palpeggiare. «Arrivata nella casa, ho detto pure che ero minorenne, con problemi di instabilità emotiva e sotto psicofarmaci, ma non si sono fermati».
La notte racconta tutto alla madre, una dirigente ministeriale, mentre il padre, un professionista in vista, viene informato dopo le visite al Sant'Andrea e al Bambino Gesù. «Dopo che il papà è andata a prenderla a Campo de fiori a mezzanotte, come d'accordo, mi è apparsa gelida, distaccata», racconta in denuncia la mamma. «L'avevano pure schiaffeggiata». L'adolescente era con loro quando quella sera di San Valentino riceve la chiamata di un altro cliente. Il telefono risulterà intestato a un senatore della Repubblica. Se da via Veneto abbia chiamato lui o qualcuno col suo telefono, però, non si saprà mai. Non è stato indagato visto che l'incontro non c'è stato.
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