Baby squillo ai Parioli, nuove rivelazioni: nel giro altre liceali pronte a vendersi

Baby squillo ai Parioli, nuove rivelazioni: nel giro altre liceali pronte a vendersi
di Adelaide Pierucci
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Giovedì 6 Febbraio 2014, 09:35 - Ultimo aggiornamento: 7 Febbraio, 11:11
Spuntano altri nomi nel giro delle baby squillo con base ai Parioli. Quello di altre ragazze pronte a vendersi per ottenere guadagni facili e veloci. Uno, quello di Ruby, era già emerso dagli atti, altri due sono stati rivelati ieri dalla più piccole delle due baby squillo, Agnese, una liceale di 15 anni finita nel vortice dello sfruttamento e sentita durante l'incidente probatorio chiesto della procura di Roma per cristallizzare le prove raccolte finora. La rivelazione ha aggravato la posizione di Mirko Ieni, uno dei cinque arrestati dell'inchiesta. E' emerso così che l'ex barista della Luiss, in veste di improvvisato manager dell'hard, non avrebbe solo affittato l'appartamento ai Parioli per facilitare gli incontri tra i clienti e le due ragazzine che incassavano seicento euro al giorno, ma avrebbe anche cercato di mettere in piedi un mercato selezionato della prostituzione con escort italiane, giovani, meglio se baby.





Agnese, faccia pulita, coda di cavallo e una sciarpona annodata al collo, è stata sentita in maniera protetta in un'aula di Piazzale Clodio mentre da un'altra aula veniva seguita in videoconferenza dagli indagati e da una schiera di legali. «Una volta», ha raccontato, «io e la mia amica abbiamo incontrato altre due ragazze che gestiva Ieni. Noi sapevamo quello che facevano e loro di noi». «Ma voglio ribadirlo- ha aggiunto poi l'adolescente - mia madre non sapeva nulla della prostituzione. Pensava che spacciassi. Per un periodo le ho dato cento euro al giorno, ma solo perché era in difficoltà economica. E quando mi spronava a muovermi, come risulta dalle intercettazioni, lo faceva per mandarmi a scuola e non ai Parioli».





LA MADRE

E' stato questo uno dei momenti più toccanti dell'udienza. Tra gli indagati presenti, oltre a cinque clienti tra cui il commercialista Riccardo Sbarra e Marco Galluzzo (che era anche il pusher delle due ragazzine) c'era anche la madre di Agnese, una quarantenne finita in manette con la pesante accusa di aver favorito la prostituzione minorile della figlia. «Mi piaceva l'idea di fare tanti soldi e farli in modo rapido e senza faticare troppo», ha sostenuto Agnese davanti al gip Maddalena Cipriani. «Ho visto che la mia amica si poteva permettere tutto. Acquistava vestiti di marca e cellulari di ultima generazione: volevo farlo anche io». «Ai clienti che mi chiedevano l'età dicevo di avere 18, 19 anni. A conoscere la verità credo fosse solo Mirko Ieni. Lui dovrebbe averlo intuito». Con l'incidente probatorio delle due ragazze (Angela, la più grande 16 anni, è stata sentita due giorni prima) si avvia alla chiusura il primo filone di inchiesta sul giro delle baby squillo. Il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il sostituto Cristiana Macchiusi potrebbero chiedere il giudizio immediato per i cinque arrestati e per i primi clienti identificati. L'unico indagato che potrebbe uscire di scena è Patrizio Plos. Angela lo ha detto chiaramente: «Lui non era un cliente. Abbiamo avuto una storia. E non ne voglio parlare». E il passaggio di uno spinello e di una dose di coca non erano il pagamento.
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