Baby squillo dei Parioli: 3 clienti patteggiano un anno

Baby squillo dei Parioli: 3 clienti patteggiano un anno
di Adelaide Pierucci
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Venerdì 3 Aprile 2015, 06:10 - Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 16:19
In aula non si sono presentati. E sotto interrogatorio hanno sempre negato: «Rapporti con squillo baby? Sembravano maggiorenni». Non hanno retto le bugie raccontate dai clienti che affollavano l'alcova dei Parioli dove due liceali di 14 e 15 anni, sfruttate da un ex barman si facevano pagare fino a 300 euro a prestazione. Ieri tre clienti - tutti professionisti, romani, incensurati e accusati di prostituzione minorile - sono stati condannati a un anno di reclusione, con sospensione condizionale della pena, e al pagamento di milleduecento euro di multa ciascuno.



La pena è stata patteggiata davanti al gup Maddalena Cipriani e al procuratore aggiunto Maria Monteleone che insieme al sostituto procuratore Cristiana Macchiusi ha coordinato l'indagine. Un'inchiesta che finora ha portato a una decina di arresti e all'iscrizione nel registro degli indagati di oltre 70 persone. Altri sono pronti a chiedere il patteggiamento davanti al giudice in sede di udienza preliminare nella speranza di uscire dal caso, evitare un processo in aula e ottenere uno sconto della pena. I clienti condannati, un manager, un medico e un dirigente aziendale, si erano presentati spontaneamente.



Per altri frequentatori della casa ai Parioli sono in via di definizione le verifiche. Nel frattempo è stata chiesta per tutti una proroga delle indagini. A breve in aula potrebbe finire, in veste di cliente delle baby lucciole, il marito di Alessandra Mussolini, il manager Mauro Floriani. Già condannati Mirko Ieni, considerato l'organizzatore del giro di prostituzione, a 10 anni di reclusione, il caporal maggiore degli alpini Nunzio Pizzacalla a 7, il commercialista Riccardo Sbarra a 6, l'imprenditore Marco Galluzzo a 3 anni e 4 mesi.



La madre di una delle due era stata condannata a 6 anni di reclusione. La procura sta valutando la posizione di un dirigente ministeriale che avrebbe favorito incontri tra le baby escort e altri clienti, in cambio, pare, di prestazioni gratis, ritrovandosi così pure con l'accusa di sfruttamento della prostituzione minorile.