Baby borseggiatrici, Ugl: «Costano 100 euro al giorno, con la libertà di tornare a rubare»

Baby borseggiatrici, Ugl: «Costano 100 euro al giorno, con la libertà di tornare a rubare»
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Lunedì 24 Luglio 2017, 17:04 - Ultimo aggiornamento: 17:22
«I centri d'accoglienza non sono altro che un inutile palliativo nettamente insufficiente a fronteggiare l'emergenza rom, migranti, rifugiati e transitanti, che continuano ad arrivare a flotte nella Capitale», il primo a intervenire dopo il video-denuncia pubblicato dal Messaggero.it sulle baby borseggiatrici in fuga dai centro di accoglienza subito dopo il fermo per furto, è Fabrizio Ghera, capogruppo di Fdi-An in Campidoglio. 

«Il tutto con i soldi dei romani - continua Ghera - che pagano gli insediamenti distribuiti in tutti i quadranti di Roma così come le strutture d'accoglienza, che anziché essere chiuse spuntano come funghi, e tra questi avanza l'ipotesi dell'apertura di un Cara presso l'attuale struttura della Protezione Civile di via Prato della Corte al confine tra il Municipio XV e il Comune di Formello. I campi nomadi vanno chiusi tutti, altro che dare loro casa e i buoni per l'affitto come vogliono fare i grillini».

«Inutile dispendio di doldi per le baby borseggiatrici, Costano 100 euro al giorno con libertà di tornare a Rubare», aggiunge in una nota la Ugl Polizia Locale di Roma. «Uomini, mezzi e tanti soldi "bruciati" - continua la nota - nella inutile lotta giornaliera per arginare il fenomeno delle 'baby borseggiatricì di etnia Rom, con l'ulteriore risultato di avvilimento professionale da parte degli agenti, di qualsiasi uniforme operante, a causa dell'imperante impunità di cui possono godere tra le maglie troppo larghe della giustizia minorile e dell'assistenza sociale».

«Non ci spieghiamo - dichiara nella nota Sergio Fabrizi RSU della Ugl di Roma - come mai davanti ad un fenomeno così grave che investe, da un lato la sicurezza e tranquillità delle persone che subiscono le angherie di questi pre-adolescenti e dall'altro proprio la tutela dei ragazzi coinvolti costretti a crescere nella condizione di illegalità con »educazione« al furto e privati dei diritti internazionali a loro riconosciuti, le Istituzioni non assumano drastiche soluzioni, tra l'altro già previste dalle norme giuridiche».

«Diventa imbarazzante - prosegue il sindacalista - accettare che per la generalità delle famiglie sia applicata la perdita della potestà genitoriale nei casi di difficoltà economiche e/o ambientali, magari dovute alla perdita prolungata di lavoro dei genitori o per insanabili conflitti familiari, mentre si deve ipocritamente mantenere bambini ed adolescenti in pessime condizioni di vivibilità in tuguri urbani e sottomessi all'illegalità da parte dei genitori, a loro volta cresciuti allo stesso modo, senza che per essi non venga applicata la stessa misura legislativa».

«A fronte di questa situazione - si legge nella nota - alla fine degli interventi di Polizia nei casi di furti e borseggi, le baby borseggiatricì, non essendo perseguibili penalmente perché minori di 14 anni ed in assenza di diversi provvedimenti da parte del Tribunale dei Minori, vengono riaffidate ai prossimi congiunti direttamente presso il campo nomadi (magari abusivo) o vengono affidate al Sindaco per il trattamento sociale attraverso i Centri di primissima accoglienza da dove, immancabilmente, si allontanano dopo pochi minuti o qualche ora».

«Lascia interdetti anche la facilità di allontanamento di questi minori dai Centri di accoglienza - riflette Fabrizi - dal momento che sono dotati di cancelli automatici o comunque non liberamente accessibili e senza che nessuno venga chiamato a risponderne considerato che gli addetti assumono la presa in consegna di minori.
Forse è il caso, almeno da parte del Comune, di rivedere l'efficienza e l'efficacia di questi Centri che, comunque, ricevono denaro pubblico in cambio, a quanto pare, di un non servizio ed anche a garanzia dei diritti inviolabili dell'infanzia ed adolescenti».


 
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