Roma, autista Atac in malattia ma canta al night: ecco perché è stato assolto

Roma, autista Atac in malattia ma canta al night: ecco perché è stato assolto
di Adelaide Pierucci
3 Minuti di Lettura
Martedì 9 Febbraio 2016, 15:23 - Ultimo aggiornamento: 16:54


Mandare il certificato medico in azienda e poi cantare nei locali la sera non è una truffa. «L'attività canora è compatibile con la malattia». Lo ha stabilito il giudice per l'udienza preliminare di Roma che ha prosciolto dall'accusa di truffa ai danni di Atac l'autista-cantante Ezio Capri, di giorno al volante e di notte emulo di Franco Califano, pizzicato più volte sul palco nei giorni in cui si assentava dal lavoro perché malato. Una decisione non gradita da Atac che ha presentato subito ricorso in Cassazione. «L'autista va processato», ha sollecitato l'ufficio legale della municipalizzata.
 

LIGIO AL LAVORO
La storia è breve. Capri, sempre ligio al lavoro, ha la passione per il canto, meglio se davanti a un pubblico. Così, grazie a una soffiata, due anni fa viene sorpreso dalla guardia di finanza mentre canta in un locale di Zagarolo. Nei giorni di malattia. Gli investigatori vanno a ritroso e scoprono che anche in altre occasioni l'autista si sarebbe dato per malato per fare il cantante, in particolare in coincidenza del sabato sera o di giorni festivi, vedi Capodanno, San Valentino, e festa della donna. Così Capri finisce nel registro degli indagati per truffa all'Atac. «Assenteista io? Assolutamente no», ha sempre respinto le accuse l'austita, assistito dagli avvocati Roberto Porcaro e Anna Bellumori. «Se canto mentre sto male al massimo posso far male a me stesso. Se guido mentre sto male posso mettere in pericolo la vita degli altri». Il gup Stefano Aprile, sposa le ragioni della difesa, e gli dà ragione. «Nessuno ha contestato la falsità dei certificati medici - ha scritto - e la partecipazione all'evento canoro è perfettamente compatibile con la malattia. È noto infatti che il dipendente in malattia, al di là di specifici orari (mattutini) in cui è tenuto a trovarsi all'interno del domicilio per eventuali controlli da parte dell'autorità sanitaria (eventualmente inviata dal datore di lavoro), è libero di allontanarsi dall'abitazione e di svolgere qualunque attività».
Ora Atac si batte contro il proscioglimento: «Come si é potuto appurare dalle certificazioni di malattia - ha scritto il legale della municipalizzata - gli stati morbosi lamentati da Capri a sostegno della propria inabilità lavorativa temporanea sono epigastralgia, colica addominale, dissenteria nonché ipertensione arteriosa». «A tutto voler concedere», si conclude, «l'afflittivitá ed il disagio notoriamente insiti nelle suddette patologie sono assolutamente incompatibili con l'impegnativa attività di show man».