Morta Aurelia Sordi, polemiche sull'autista allontanato dal giudice

Morta Aurelia Sordi, polemiche sull'autista allontanato dal giudice
di Gloria Satta
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Lunedì 13 Ottobre 2014, 06:11 - Ultimo aggiornamento: 10:08
Aurelia Sordi, la sorella che Albertone amava tanto, erede unica e memoria storica dell'attore romano, è morta di notte nella grande villa con piscina a Caracalla. Aveva 97 anni e intorno a lei, che per accudire il celebre fratello rinunciò a sposarsi e ad avere figli, erano i fedeli domestici: il custode Giovanni, il guardiano Carlo, la governante Pierina, la badante Alicia, i cuochi Alan e Marta.




Non c'era Arturo Artadi, l'autista e factotum peruviano al servizo dei Sordi da 23 anni e oggi sotto indagine, con altre dieci persone, con l'accusa di aver tentato di appropriarsi dell'ingente patrimonio della Signorina, come tutti hanno sempre chiamato Aurelia. Allontanato una decina di giorni fa dalla villa per ordine del giudice, l'uomo si è sempre dichiarato innocente. Tre giorni fa aveva chiesto, attraverso i suoi avvocati Monaco e Mazzoni, la revoca del provvedimento e oggi si dispera: «È morta di dolore», esclama, «temevo che la mia assenza le avrebbe assestato un colpo fatale: ero io che l'accudivo notte e giorno». Conferma il custode Giovanni: «Da quando Arturo è andato via, la Signorina ha smesso di mangiare e si è rifiutata di alzarsi dal letto, continuando a chiedere di lui».



LA FAMIGLIA

Una polmonite se l'è portata via in pochi giorni. Sebbene dichiarata dai giudici incapace di intendere e di volere, Aurelia non era malata: «Fino al 30 settembre stava benissimo ed era stata in vacanza ad Anzio», racconta Paola Comin, storica addetta stampa di Alberto, «è morta disperata per aver perso Arturo, il suo punto di riferimento amatissimo anche da Alberto: solo a lui, prima di morire nel 2003, l'attore aveva confidato di avere un tumore. Allontanarlo ora è stata una cattiveria». Non aveva nipoti né altri parenti, la Signorina: «Ho visto solo una volta, negli anni Ottanta, un lontano cugino in visita al set, poi più nessuno» rivela Comin.



L'unica famiglia di Sordi, che scherzava sulla sua condizione di eterno scapolo («e che, mi metto un'estranea in casa?») erano i tre fratelli: Savina, Giuseppe (scomparsi anni fa) e Aurelia che, diplomata insegnante, scelse tuttavia di dedicarsi al fratello. Mentre lui collezionava successi e accumulava una fortuna (si apre ora la guerra per l'eredità), lei faceva marciare la casa. Rarissime le sue apparizioni pubbliche: alla festa per gli ottant'anni di Albertone, all'intitolazione della Galleria Sordi e della strada a Villa Borghese, alla mostra per il decenennale della scomparsa nel 2013.



DOMANI I FUNERALI

«Aurelia avrebbe potuto essere un'ottima madre di famiglia, ma ha preferito accudire me», diceva il grande attore. Morì stringendole la mano e dicendole grazie. E lei ha continuato a costodire la memoria del fratello, al quale somigliava come una goccia d'acqua, tenendo in ordine anche i suoi vestiti e cercando di arginare le richieste di soldi, i sedicenti amici, i curiosi. I funerali si terranno domattina alle 11 a San Giovanni in Laterano. Aurelia si porta via un pezzo della storia di Roma. Anche per questo la sua morte lascia tanta malinconia.