Atac, stretta per i sindacati: tagliati permessi e congedi

Atac, stretta per i sindacati: tagliati permessi e congedi
di Lorenzo De Cicco
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Domenica 29 Maggio 2016, 09:54
Per disboscare la giungla dei permessi sindacali di Atac, su cui indaga la Procura di Roma dopo l'esposto del direttore generale Marco Rettighieri, è pronto un piano di tagli mirati che colpirà quasi tutte le sigle. Dalla Cgil alla Uil, passando per le organizzazioni più piccole, ma anche più barricadere, quelle che convocano uno sciopero al mese. La mannaia dovrebbe ottenere il risultato di sforbiciare oltre 10mila ore di licenze su più di 90mila totali (il 12%). Una manovra tutt'altro che agevole, in un'azienda dove «contano più fedeltà, appartenenza, cordate», come scrisse in una relazione riservata l'ex diggì Micheli, e dove «l'intreccio tra politica e sindacati ha prodotto danni irreparabili».Forse non è un caso, allora, se il piano avrebbe dovuto scattare il 1° gennaio di quest'anno (a elaborarlo era stato l'ex direttore del Personale, Giuseppe Depaoli) e invece è stato congelato. Certo, c'è stato l'avvicendamento sulla tolda di comando della municipalizzata (l'amministratore unico Armando Brandolese è stato nominato solo a fine dicembre, Rettighieri a fine febbraio). Ma è difficile immaginare che anche il peso dei sindacati non abbia influito sui ritardi. Rettighieri però - e lo dimostra la denuncia sui 45 distacchi sindacali illegittimi consegnata ai pm - ha intenzione di proseguire nella caccia agli sprechi per provare a risanare quella che ha definito un'«azienda colabrodo». E già la prossima settimana dovrebbe attuare la tagliola per abbattere una montagna di permessi che nel 2015 ha sfiorato le 100mila ore.

I NUMERI
La Cgil da sola dovrebbe perdere 1.500 ore, passando da 21mila a 19.500. La Uil ne perderebbe quasi 2mila, calando da 15mila a 13mila ore. La Faisa Confail si vedrebbe togliere circa 300 ore (da 2.800 a 2.500), l'Ugl scivolerebbe da 4.400 a 3.600 ore.A far scattare i tagli è un accordo sindacale, firmato il 12 febbraio 2015, che imponeva un nuovo calcolo delle ore di licenza, da effettuare in base ai risultati ottenuti dalle varie sigle nelle consultazioni per le Rsu, le rappresentanze sindacali interne. E proprio per via di quei risultati che ora Cgil e Uil dovrebbero rinunciare a una fetta cospicua dei propri permessi. L'unica a beneficiare della manovra, tra i confederali, è la Cisl, che passerebbe da 22mila a oltre 23mila ore.Ma il ridimensionamento più drastico è previsto per le sigle minori, quelle che non avevano partecipato alle elezioni per le Rsu: per tutte è allo studio il «dimezzamento del monte ore»: l'Usb quindi passerebbe da 2.800 a 1.400 ore, la Fast da 4.800 a 2.400 ore; il Sul da 4.900 a 2.450 ore e infine l'Orsa da 2.800 a 1.400 ore. Sono gli stessi sindacati che protesteranno martedì. Anche se ieri la Prefettura ha ridotto la protesta a solo 4 ore (dalle 8.30 alle 12.30) per garantire «un giusto equilibrio tra diritti».

lorenzo.decicco@ilmessaggero.it