Atac, stretta anti-evasori: impiegati via da uffici per controllare i tornelli

Atac, stretta anti-evasori: impiegati via da uffici per controllare i tornelli
di Lorenzo De Cicco
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Domenica 19 Marzo 2017, 09:33 - Ultimo aggiornamento: 09:34
Per arginare un'evasione tariffaria tra le più alte d'Europa e mettere un ostacolo in più ai furbetti specializzati nel salto del tornello, l'Atac schiera gli impiegati come controllori. La direttiva è partita dal quartier generale di via Prenestina a inizio settimana. In calce c'è la firma del nuovo direttore del Personale della partecipata, Paolo Coretti (arriva da Almaviva, contratto da 90mila euro l'anno più bonus e premi di produttività). Nella lettera inviata a tutti i 1.459 impiegati, in sostanza si chiede agli amministrativi di spostarsi per un mese a ridosso degli ingressi delle stazioni metro. A partire «dall'ultima settimana di marzo e per circa 4 settimane - si legge nel provvedimento - si concretizza un rafforzamento dell'attività di presidio presso i varchi di ingresso delle linee metropolitane A e B, attraverso il coinvolgimento di tutto il personale amministrativo e di staff che intenderà aderire».

I numeri della lotta all'evasione, d'altronde, sono impietosi. Gli introiti legati alle sanzioni sui mezzi pubblici negli ultimi sei anni si sono dimezzati, passando dagli oltre 2 milioni di euro incassati da Atac nel 2010 al milione registrato nel 2015 (i dati del 2016 devono ancora essere calcolati). Ricavi fin troppo magri, considerato che almeno il 25% dei viaggiatori, secondo le prudenti stime dell'azienda, sale a bordo di bus e metro senza sganciare un euro.

IL PIANO INDUSTRIALE
Anche per questo il nuovo amministratore unico, Manuel Fantasia, ha deciso di intervenire. Nel nuovo piano industriale presentato alla giunta è previsto l'aumento dei controllori: ai 162 attuali, se ne aggiungeranno altri 250. Ma per «contrastare l'evasione tariffaria e raggiungere gli obiettivi di risanamento prefissati», la partecipata è pronta a giocarsi anche la carta degli impiegati controllori.
Non sarà un reclutamento coatto. Il cambio di mansione degli amministrativi, spiegano da via Prenestina, sarà su base volontaria e per 5 giornate lavorative, tra il lunedì e il venerdì prevede «lo svolgimento della prestazione lavorativa direttamente presso il varco della stazione assegnata», dove al dipendente, bardato di fratino aziendale, «verrà richiesto di supportare il personale di stazione nel monitorare l'avvenuta obliterazione dei biglietti/abbonamenti da parte della clientela, al fine di contrastare il fenomeno dell'accodamento da parte di coloro sprovvisti di regolare titolo di viaggio. Dovranno essere segnalate al personale di stazione eventuali criticità».

NIENTE LICENZA
Secondo il direttore del Personale, si tratta di un «importante supporto nel fronteggiare non solo la problematica in questione ma anche per contribuire fattivamente al miglioramento dei risultati economico finanziari dell'azienda, grazie all'incremento dei ricavi da mercato che ne conseguono». Più che dubbiosi sulla riuscita dell'operazione, invece, i sindacati interni. Per Claudio De Francesco, segretario della Faisa Confail, si tratterebbe di «spot di propaganda inutili, perché gli impiegati vengono mandati in strada senza formazione e soprattutto senza il titolo di polizia amministrativa, per cui non potranno nemmeno fare le multe. L'azienda pensi piuttosto a stanare gli imboscati negli uffici che hanno già la qualifica di verificatori».