Atac, stretta sugli scioperi: «Il blocco non è per tutti, vietato ritardare le corse»

Atac, stretta sugli scioperi: «Il blocco non è per tutti, vietato ritardare le corse»
di Lorenzo De Cicco
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Martedì 3 Maggio 2016, 08:26 - Ultimo aggiornamento: 4 Maggio, 08:35

L'ultimo provvedimento del garante Roberto Alesse (si è dimesso ieri, a scadenza del mandato) cambia le regole per gli scioperi dei trasporti nella Capitale. L'Autorità di garanzia ieri ha notificato ad Atac la nuova «Regolamentazione provvisoria» sulle agitazioni sindacali, «per assicurare la piena funzionalità del servizio e la pronta riattivazione dello stesso al termine delle azioni di sciopero». Sulla proposta non c'è la firma dei sindacati.

«SINDACATI CONTRARI»
Si tratta di un atto autonomo dell'Authority, che dopo mesi di trattativa ha constatato come «non fosse possibile, allo stato, individuare un percorso comune». Anche perché, si legge nella delibera approvata il 26 aprile, «i rappresentanti sindacali hanno dichiarato di non condividere, neppure parzialmente, la nuova ipotesi proposta dall'azienda». Da qui la decisione di emanare le nuove norme «per assicurare agli utenti del trasporto pubblico la garanzia delle prestazioni indispensabili».
Due le novità contenute nel provvedimento (che resterà in vigore fino a quando Atac e sindacati non troveranno un accordo): alcune categorie di dipendenti saranno obbligate a lavorare, mentre i conducenti di bus e metro dovranno rientrare al lavoro molto prima della fine dello sciopero (fino a due ore in anticipo) per garantire l'immediata riattivazione delle corse.
 
GLI ORARI
È proprio questa prescrizione che dovrebbe mettere fine a un malcostume piuttosto diffuso durante gli scioperi dei trasporti romani. Quasi sempre infatti la ripresa del servizio, che dovrebbe scattare al termine dell'agitazione o quando iniziano le fasce di garanzia, viene posticipata di almeno mezz'ora, spesso anche di più. Perché i macchinisti della metro si presentano sul posto di lavoro un minuto prima della fine dello sciopero. E i tempi tecnici per far ripartire i treni non sono mai immediati. Per questo la nuova Regolamentazione dell'Authority prevede che «il personale dovrà essere presente in servizio» con largo anticipo. Gli autisti dei bus «30 minuti prima della conclusione dello sciopero o dell'inizio della fascia di garanzia»; i conducenti dei tram «tra i 30 e i 45 minuti prima»; i macchinisti della metro A«tra i 30 e i 90 minuti», i dipendenti che lavorano sulla metro B addirittura «tra i 30 e i 120 minuti»; i macchinisti Roma-Lido «tra i 30 e i 90 minuti», quelli della Roma-Viterbo «da 30 a 60 minuti prima».

Alcune categorie di dipendenti poi saranno obbligate a lavorare: chi lavora nella direzione centrale della Manutenzione, i tecnici degli impianti elettrici (Dce), i dipendenti delle centrali operative (Dct), gli agenti di linea impiegati presso le stazioni, così come gli addetti alla sicurezza e vigilanza delle fermate.