Roma, la denuncia dell'istituto di vigilanza: «Atac non paga: stop ai controlli per la sicurezza in metro». L'azienda: controlli assicurati

Roma, la denuncia dell'istituto di vigilanza: «Atac non paga: stop ai controlli per la sicurezza in metro». L'azienda: controlli assicurati
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Mercoledì 20 Settembre 2017, 13:23 - Ultimo aggiornamento: 18:00
«A fine mese, a causa dei mancati pagamenti, saremo costretti a sospendere i nostri servizi di sicurezza nelle metro di Roma, compreso quello con le unità cinofile per i controlli antiterrorismo». A parlare è il titolare della società "Mib security and service", Amedeo Pantanella, che lancia un appello ad Atac, la municipalizzata per i trasporti di Roma Capitale, affinché «paghi gli arretrati di un anno ai dipendenti del servizio di sicurezza». La Mib security, consorziata con l'istituto di vigilanza Italpol appaltato da Atac, aveva ottenuto nel 2015 un subappalto per la gestione del servizio con le unità cinofile, addestrate anche per fiutare eventuali ordigni in valigie, zaini e buste. Una "vigilanza speciale" prevista quotidianamente per 12 ore al giorno, in particolare nelle stazioni della metro a Piazza di Spagna, Termini e Colosseo, considerate obiettivi sensibili.

«Dallo scorso anno, precisamente dal novembre 2016, non sono più stati erogati da Atac i fondi necessari per il pagamento degli stipendi dei dipendenti - spiega Pantanella -  Purtroppo così non potremo andare avanti. Eppure proprio Atac aveva voluto fortemente questo servizio: lo scopo era quello di dare un segnale positivo e rassicurante sul fronte della sicurezza al contrasto della criminalità nella metropolitana e riguardo ai rischi della minaccia terroristica. Finora con dei risultati ben visibili. Ma - spiega ancora Pantanella -, come prevede il contratto, l'Italpol potrà pagarci solo se a sua volta sarà pagata da Atac, committente del servizio».

Il livello di sicurezza della metropolitana non si abbasserà, replica però l'Atac. 
«Il servizio di sorveglianza svolto dalle unità cinofile in alcune stazioni metro è solo uno degli strumenti impiegati quotidianamente dalla Security aziendale per assicurare una cornice di sicurezza agli utenti nelle stazioni della metropolitana. L'eventuale interruzione di questa attivittà sarà comunque compensata attraverso diverse ed ulteriori azioni finalizzate sempre a garantire l'attuale standard del servizio». L'Atac ricorda poi che il proprio dispositivo di sorveglianza prevede circa 300 turni al giorno di guardie giurate e personale non armato. Questi addetti prestano servizio nelle stazioni della metro e nei siti sensibili. L'attivittà viene coordinata da tre centrali operative che vengono monitorate tutto il giorno, sette giorni su sette, potendo disporre anche di circa 4.200 telecamere di sorveglianza sul territorio e di altre 450 telecamere attive sui bus Serie Roma e Urban Way. 

Atac precisa inoltre che «queste unità cinofile non svolgono compiti di antiterrorismo che per legge spettano ad altre istituzioni».
L'azienda sottolinea poi che «la società che gestisce questa attività non ha un contratto diretto con Atac spa, ma con l'Ati che fornisce l'intero servizio». L'azienda conclude, infine, affermando di essere «in costante collegamento con le Forze dell'Ordine, con le quali è stato attivato un proficuo rapporto di collaborazione».


Intanto va avanti il piano di salvataggio. «La costruzione del Piano necessario per il rilancio del servizio pubblico è stata avviata contestualmente al percorso concordatario e l'advisor E&Y, insieme al management aziendale, è pienamente attivo sull'analisi di tutte le componenti dello stesso Piano», fa sapere Atac. «Non corrisponde al vero - prosegue la nota - che sia stata ad oggi elaborata una suddivisione in classi di creditori. Non esiste, inoltre, alcuna lettera inviata da E&Y ad Atac per 'fare in frettà. Il lavoro sta procedendo nel pieno rispetto delle tempistiche prefissate. I pareri della società di revisione e del collegio sindacale non esprimono alcun rilievo sul bilancio 2016. Da ultimo, si precisa che il collegio sindacale ha invitato il Socio a approvare il bilancio di Atac».
 
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