Roma, bimbi legati al seggiolone e picchiati: chiesti 4 anni di carcere per tre maestre di un nido

Roma, bimbi legati al seggiolone e picchiati: chiesti 4 anni di carcere per tre maestre di un nido
di Adelaide Pierucci
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Martedì 6 Settembre 2016, 08:13 - Ultimo aggiornamento: 7 Settembre, 09:22
Legavano per ore al passeggino bimbi di due e tre anni. E qualche volta perdevano la pazienza e facevano volare pure i ceffoni. Sono state avanzate tre richieste di condanna per altrettante maestre dell'asilo comunale Il Nido nel Parco, all'Aurelio, ribattezzato tra le addette ai lavori «la scuola dove volano gli schiaffi». Il pm Vittoria Bonfanti ha chiesto al gip Paola Della Monaca la condanna di 4 anni e 4 mesi per la maestra Manuela Giuliani, 62 anni, finita in primavera ai domiciliari (poi revocati), e 3 anni e 8 mesi per le colleghe Maria Caterina Melis e Maria Rosaria Finotti, 56 e 61 anni, tutte accusate di maltrattanenti aggravati e sottoposte al giudizio abbreviato. La sentenza è prevista per mercoledì. Ed il Comune si è costituito parte civile. La ricostruzione dell'accusa è stata agevolata dai filmati. Il pm si è soffermata sui modi bruschi delle insegnanti, spesso accompagnati da insulti a bimbi che piangevano disperati, scaraventati con noncuranza sul pavimento o immobilizzati per ore sul passeggino. Comportamenti che il gip Maddalena Cipriani, firmataria delle misure cautelari, aveva definito «atti di disprezzo e umiliazione». Gesti di routine che alla fine comportavano per i piccoli ospiti del nido di via Francesco Scaduto «quotidiane sofferenze morali e fisiche».
Dopo un mese di accertamenti e registrazioni video e ambientali, su segnalazioni in ambito scolastico, i carabinieri avevano fatto scattare l'arresto della maestra Giuliani e l'interedizione dall'insegnamento delle colleghe ad aprile. Le telecamere e i microfoni piazzati dagli investigatori dell'Arma hanno registrato decine di episodi dal 16 marzo al 14 aprile. In un pranzo l'educatrice Giuliani dà del «selvaggio e deficiente» a un bimbo al quale è caduta l'acqua sul tavolino. La collega Melis ci ride su: «Uno schiaffetto, dove sono le telecamere, dove sono le telecamere?». Ma la Giuliani non si scoraggia e fa ancora battute: «Ci sono bambini che danno segnali, stamose zitte, non dimo niente». Per gli inquirenti è la maestra Giuliani la più violenta. Soprattutto a pranzo, quando perde troppo spesso la pazienza, imbocca i piccoli, «bloccando con la mano la testa, spingendola all'indietro per far deglutire (il bambino o la bambina), provocandogli conati di vomito«. Il tutto accompagnato da minacce del tipo «Ti corco». A un bimbo in preda a un attacco di tosse dice ancora di peggio: «Tanto ti uccido un giorno o l'altro».
 
LA DENUNCIA
Un atteggiamento però non costante. Quando ci sono le mamme o estranei la maestra Giuliani diventa più amorevole, attenta. Non usa modi bruschi con i bimbi sul fasciato. E accarezza i più grandicelli. Ma Melis e Finotti sono comunque preoccupate, soprattutto dagli atteggiamenti della collega. «Ma ti rendi conto? -si confidano - Meno male che me ne sono accorta. Se la prende sempre con quel bimbo. Che se gli fai male, ci andiamo di mezzo noi, quando gli prende il momento che impazzisce potrebbe fare qualsiasi cosa, aho', pure ammazzare un ragazzino». A far scoppiare il caso erano state l'allora direttrice del XIII Municipio Tiziana Orsi e della direzione scolastica Anna Maria Manzi, che a loro volta avevano ricevuto la segnalazione da funzionarie scolastiche in contatto con una decina di maestre supplenti testimoni che avevano assistito ai comportamenti violenti delle colleghe. Ieri davanti al giudice le educatrici Melis e Finotti hanno provato a giustificarsi. «Abbiamo forse qualche volta perso la pazienza, ma mai usato violenza sui piccoli. Abbiamo svolto questo lavoro con dedizione e amore per trent'anni». La maestra Giuliani invece ha preferito non parlare. Tutte e tre ora sono sospese dal servizio.