Il calcolo è presto fatto. Prendiamo in esame il caso di un bambino che frequenta il nido dalle 8 alle 16.30. Con un Isee familiare di 5mila euro, l’anno scorso i suoi genitori sborsavano al mese 34,6 euro: 346 per i dieci mesi in cui le strutture assicurano il servizio.
Quest’anno la retta mensile salirà a 36,91 euro: il conto annuo diventerà di 369. Insomma, 23 euro di aggravio sulle tasche della famiglia. Con un indicatore di reddito a 10mila euro il prezzo mensile sale da 73,08 a 77,95 euro mensili: alla fine dell’anno la famiglia avrà speso una cinquantina di euro in più rispetto all’anno scorso.
I CONTI
Con 15mila euro di Isee si passa da 1.115 a 1.239 euro di rette annue, 124 euro in più. A 20mila euro di reddito il conto cresce da 1.461 a 1.623 euro l’anno (+162 euro). Trentamila euro di Isee significano un prezzo annuale di 2.475 euro (+247 euro rispetto ai 2.228 che si pagavano nel 2013/2014). Infine con una situazione reddituale di 40mila euro le rette per tutta la stagione scolastica subiranno un incremento di 460 euro: 3.420 euro contro i 2.959 che si pagavano lo scorso anno.
IL FUTURO
Restano in vigore gli sconti. Se si hanno due figli iscritti al nido si ha diritto alla riduzione del 30% sul totale delle quote. Dal terzo figlio in poi scatta l’esenzione per le famiglie con Isee sotto i 10mila euro, la riduzione di un terzo sul totale dovuto per le altre. Esenzione totale, infine, per gli utenti che provengono da famiglie assistite dai servizi sociali.
E se quest’anno il conto si fa più salato, non c’è da star sereni per gli anni a venire. Nel 2015/2016 mandare un proprio figlio al nido costerà anche il 30% in più rispetto al 2013. Nel 2016/2017 gli incrementi toccheranno anche quasi il 50 per cento in più rispetto al recente passato.
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