Roma, nidi al freddo: allarme riscaldamento

Roma, nidi al freddo: allarme riscaldamento
di Camilla Mozzetti
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Martedì 15 Novembre 2016, 08:12 - Ultimo aggiornamento: 08:15
Bambini avvolti nelle coperte, educatrici costrette a ricorrere a piccole stufette elettriche per non far morire di freddo i piccoli alunni. Si va avanti così da giorni. A Roma arriva l'inverno - neanche troppo a sorpresa - ma le scuole gestite dal Campidoglio sono in ritardo. Ieri l'accensione dei riscaldamenti negli asili nido, secondo quanto disposto da un ordine di servizio del Simu - il dipartimento Lavori pubblici - che ha la competenza degli impianti nelle oltre 1.300 strutture scolastiche di Roma Capitale. Oggi, invece, sarà la volta delle scuole materne, elementari e medie. Eppure proprio ieri le classi degli asili sono rimaste lo stesso al freddo, in vase a opinabili logiche di risparmio: se qualche bimbo si ammalerà il problema sarà solo dei genitori. Il riscaldamento in alcuni nidi non è partito, in altri solo per poche ore. Termosifoni spenti e temperature interne non superiori ai 10 gradi si sono registrate a macchia di leopardo in quasi tutti i municipi della città. Il risultato? Le proteste inevitabili dei genitori e delle insegnanti. La consigliera capitolina del Pd, Valeria Baglio, chiederà oggi in commissione Scuola delucidazioni. Perché è vero che le temperature sono crollate nell'arco di pochi giorni, ma già dalla scorsa settimana in moltissimi edifici scolastici si battevano i denti. E a Roma, in base al Dpr 74/2013, è possibile accendere gli impianti già dal 1° novembre per 12 ore di riscaldamento giornaliero, frazionabile in più fasce orarie. Quest'anno, però, si è deciso di aspettare fino all'ultimo e il servizio reso ieri in oltre 200 asili nido ha mostrato enormi criticità. Nel I municipio - pieno centro storico - i nidi Pinocchio di piazzale degli Eroi e Brontolo in via dei Genovesi avevano i riscaldamenti totalmente spenti. «Non sono state garantite - accusa l'assessore alla Scuola del I municipio, Giovanni Figà Talamanca - neanche poche ore». Analogo scenario al XIV municipio (Trionfale, Monte Mario) dove su 12 strutture di Roma Capitale tre sono rimaste all'addiaccio: i nidi Giallo, verde e blu, Selva nera e Alfonso Gallo. Ancora: riscaldamenti vacanti alla scuola materna Benucci e alla Nino Rota in XI Municipio (Villa Bonelli) dove i genitori raccontano: «Siamo andati a prendere i nostri figli e si gelava. Loro sono rimasti in classe col piumino addosso». In XV, l'ex presidente Daniele Torquati (Pd) fa sapere che «l'accensione sarà ridotta dalle 7 alle 10».

RIMEDI IMPROVVISATI
Non è andata meglio al III municipio, zona che da Montesacro arriva a Talenti e conta 15 asili nido comunali: i riscaldamenti ieri hanno funzionato soltanto un paio di ore. «Le educatrici - rincara la consigliera di FdI, Giordana Petrella - sono state costrette ad avvolgere i bambini nelle coperte». Rimedi improvvisati sono stati adottati - obtorto collo - anche in II municipio. «Dovevano entrare regolarmente in funzione - dice l'assessore alla Scuola, Emanuele Gisci - invece orario ridotto e, in alcuni nidi come quelli interni a villa Ada e a villa Chigi, non è servito a nulla: non si può risparmiare sulla salute dei bambini».
Il Campidoglio, solo per provvedere al riscaldamento delle scuole di propria competenza, spende oltre 600mila euro l'anno. E pensare che soltanto a gennaio 2015 l'attuale sindaco Virginia Raggi - all'epoca consigliera d'opposizione - accusava l'amministrazione Marino di aver riaperto gli edifici scolastici dopo la pausa natalizia senza averli prima riscaldati. Di aver costretto le famiglie a mandare in classe i figli coperti da piumini e cappelli. I cappelli e i piumini ci sono ancora oggi. Ma all'epoca la percezione del freddo era inevitabilmente diversa.