Barista gay ucciso vicino a Rovigo, fermati un carabiniere romano e la fidanzata

Antonio Piombo e la golena del Po nella quale è avvenuto il delitto
2 Minuti di Lettura
Lunedì 6 Giugno 2016, 13:23 - Ultimo aggiornamento: 7 Giugno, 15:48

Svolta nelle indagini sull'omicidio di Antonio Piombo, il barista gay di 61 anni residente a Lama di Ceregnano ucciso a Garofolo, frazione di Canaro (Rovigo) sull'argine del Po con due colpi di pistola la notte del 26 maggio.

I carabinieri hanno fermato due persone: si tratta di un carabiniere in servizio alla stazione ferrarese di Cento, Salvatore Ciammaichella, 45 anni, e della sua compagna, Monia Desole. Il militare, originario di Roma e da pochi mesi residente a Frassinelle, ha i gradi di maresciallo: da circa un anno non più operativo in caserma. Lui e la compagna sarebbero stati fermati proprio a Canaro nella notte tra sabato e domenica.

I bossoli trovati sul luogo del delitto sarebbero risultati compatibili con le pistole Beretta calibro 7.65 in dotazione all'Arma. I due fermati sarebbero già stati portati in carcere: l'uomo in quello di Rovigo, la compagna nel carcere femminile di Verona.

Antonio Piombo, che avrebbe compito 61 anni ad agosto, lavorava da oltre vent'anni al bar della stazione ferroviaria di Padova. Celibe, viveva a Lama insieme al fratello Agostino.

Le motivazioni del delitto potrebbero essere legate a un ricatto a sfondo passionale. Secondo gli inquirenti, infatti, il carabinieree la compagna sarebbero stati dediti a rapine alle coppiette e agli omosessuali che frequentavano lagolena del Po a Garofolo.
 

 



 

© RIPRODUZIONE RISERVATA