Anguillara, irruzione in Comune: assistente sociale massacrata di botte

Carabinieri Anguillara
di Chiara Rai
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 7 Dicembre 2016, 20:10 - Ultimo aggiornamento: 8 Dicembre, 10:53
Massacrata di botte sul posto di lavoro: l’assistente sociale del Comune di Anguillara Sabazia Francesca Romana Cimaglia è stata aggredita durante uno dei molteciplici incontri programmati con i genitori di un minore disabile assistito dall’amministrazione comunale e dal tribunale dei minori. Secondo quanto riportato dal sindaco di Anguillara Sabazia Sabrina Anselmo, che ha espresso piena solidarietà e vicinanza alla funzionaria, è stato un episodio inaspettato perché successo nel corso di una visita di routine della Cimaglia con questa famiglia in presenza del legale del Comune: marito, moglie e un parente si sarebbero presentati alla visita programmata con l’assistente sociale “già predisposti al litigio”.

Non c’è stato il tempo di parlare che la donna è stata subito aggredita dalle tre persone: moglie, marito e un parente. Quest’ultimo ha iniziato a prenderla letteralmente a botte in testa con il suo bastone per deambulare. L’assistente sociale in compagnia del legale con una bimba di un mese in braccio hanno tentato di divincolarsi, ma anche l’avvocato è stata aggredita alle spalle. Le due sono riuscite a uscire in la strada e a chiamare subito i vigili. Sul posto sono subito intervenuti gli amministratori che hanno chiamato i carabinieri della stazione di Anguillara. Adesso l’assistente sociale ha 90 giorni di tempo per sporgere querela. Sconcertata il sindaco ha già dato piena disponibilità all’assistente sociale nelle future azioni legali che intende intraprendere per tutelare la sua persona :
«Gli aggressori sono persone con problematiche importanti che si trascinano da diversi anni – spiega Anselmo – tant’è che c’è una causa legale in corso che coinvolge anche i familiari del minore.
Già in altri episodi questi signori hanno mostrato irascibilità. Quello di lunedì era un incontro ordinario e non ci saremmo mai aspettati questo epilogo. Nel corso degli anni – ha concluso il sindaco - abbiamo compreso attraverso molteplici episodi che questa famiglia non sopporta l’ingerenza di esterni, non tollera la presenza degli assistenti sociali e ritengono che ci sia un complotto ordito alle loro spalle
».

Anselmo ha ribadito il fatto che l’amministrazione si è attivata esclusivamente a tutela di questo minore e si è sempre attenuta all’iter procedurale che il caso impone. La donna, sotto shock, è stata immediatamente portata all’ospedale di Bracciano. Le sue condizioni non sono buone: ha riportato ematomi in testa e diversi traumi. Adesso è tornata a casa con una prescrizione di una prognosi di 15 giorni. Sconcerto e profondo rammarico da parte del vicesindaco e assessore alle Politiche di Genere Sara Galea:
«In accordo con l’amministrazione – dice Galea – abbiamo deciso di non diramare notizie relative il terribile episodio a tutela dell’incolumità dell’aggredita. Possiamo dire che è nostra ferma intenzione costituirci parte civile nell’eventuale processo a carico degli aggressori». L’assessore fa sapere che nell’immediato l’ufficio degli assitenti sociali è stato spostato nel palazzo comunale nella piazza centrale, una location sicuramente meno isolata della precedente e cioè l’ufficio urbanistica in via di Domenico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA