«La nostra associazione – spiega Andrea Maccarrone, presidente del Mieli - ha potuto raccogliere e seguire centinaia di richieste da parte di persone anziane Glbt, durante lo svolgimento delle sue attività e dei suoi servizi di aiuto e di sostegno. Molte di queste persone hanno vissuto in maniera clandestina la propria omosessualità e per queste ragioni si ritrovano a vivere in maniera amplificata i normali problemi legati alla terza età, come la solitudine, l’isolamento, la non autosufficienza».
Con questo progetto il "Mario Mieli" si propone di mettere a disposizione della comunità Glbt anziana e/o che sta invecchiando la propria sede e la propria esperienza per intraprendere attività mirate, favorendo scambi intergenerazionali, attività di socializzazione ed iniziative volte alla promozione della salute e del benessere psicofisico attraverso specifici laboratori.
A partire dal 12 febbraio, quindi, sarà attivo uno sportello di ascolto e orientamento: dal lunedì al venerdì dalle 12 alle 16 tramite RainbowLine (Numero Gratuito) 800110611. Oppure tramite accesso diretto in sede lunedì e mercoledì dalle 14 alle 16. Dal 4 marzo, inoltre, saranno attivati laboratori sulle “fantasie guidate” (che aiuterà anche nella gestione dello stress), sull'omofobia interiorizzata ma partiranno anche attività ludiche e culturali: speed date intergenerazionali, tornei di burraco, passeggiate storiche per Roma.
«Il progetto si rivolge ad un segmento particolare della popolazione del Lazio: quello degli anziani e delle anziane omosessuali e transessuali, che vivono spesso un isolamento e una separazione ancor più acuti dei loro coetanei eterosessuali – ha commentato la consigliera regionale Marta Bonafoni - Con l'attivazione di uno sportello di ascolto e consulenza, laboratori ludici, attività intergenerazionali, e con l'importantissima rete tra istituzione regionale, Comune, municipi e Asl Rm E, il Mario Mieli fa uscire dall'ombra questa realtà e la porta al centro delle politiche di integrazione socio-sanitaria della Regione Lazio».
«C’è sicuramente molto da fare nella direzione di una effettiva parità di diritti che prescinda dall’orientamento sessuale e della difesa di ogni persona dalle discriminazioni, e questo vale ancora di più per le persone anziane, che più frequentemente di altre sperimentano condizioni di fragilità ed emarginazione – ha commentato Rita Visini, assessore alle Politiche sociali e allo sport della Regione Lazio - 'Angelo Azzurro' aiuterà sicuramente la nostra regione e la rete dei servizi sociali a fare un passo avanti: sarò lieta, in questo senso, di conoscere gli esiti del progetto e il suo grado di impatto sociale».
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