Ambulante morto a Roma, la prima autopsia: «Nessuna frattura»

Il cadavere dell'ambulante senegalese
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Sabato 6 Maggio 2017, 11:27 - Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 09:12

Nessuna frattura o elemento che faccia pensare che la morte di Nian Maguette, il senegalese morto mentre fuggiva ad un controllo anti-abusivismo dei vigili urbani, nella zona del Lungotevere de Cenci a Roma, sia stata provocata da un investimento o da un evento violento. È quanto emerge al termine della prima giornata di autopsia che i medici legali della Sapienza stanno effettuando sul corpo del 54enne. La salma dell'uomo è stata sottoposta ad una serie di esami strumentali, tra cui una Tac, da cui non emergerebbero ferite o lesioni compatibili con azioni violente subìte dal senegalese, così come denunciato a caldo da alcuni suo amici, ma smentite categoricamente dalle forze dell'ordine intervenute.

L'esame autoptico confermerebbe, quindi, che la morte di Nian sia stata causato da un evento naturale, un malore che lo ha colpito mentre si allontanava dalla zona dell'Isola Tiberina. La conferma di ciò potrebbe arrivare domani quando riprenderà l'autopsia con ulteriori esami. Non è escluso che i medici legali vadano a verificare se l'uomo fosse affetto da patologie cardiache pregresse. Al momento in procura il fascicolo di indagine affidato al pm Francesco Marinaro resta rubricato come omicidio colposo contro ignoti ma l'atto istruttorio che si sta svolgendo in queste ore presso l'istituto di medicina legale della Sapienza potrebbe fare definitivamente chiarezza su una vicenda che ha scatenato una serie di reazioni da parte della comunità senegalese e africana presente a Roma sfociata in alcune manifestazioni.

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