Roma, fondi dimezzati all'Ama per impianti e mezzi: «Tmb a rischio stop»

Roma, fondi dimezzati all'Ama per impianti e mezzi: «Tmb a rischio stop»
di Mauro Evangelisti
3 Minuti di Lettura
Domenica 28 Maggio 2017, 09:23 - Ultimo aggiornamento: 29 Maggio, 08:05
Dimezzate le risorse per gli investimenti su impianti e mezzi. Parte da questo dato, contenuto nel bilancio del 2016 dell'Ama, l'osservazione preoccupata del collegio dei revisori dei conti che nella relazione (che comunque dà il via libera) scrivono: «Con riferimento all'esercizio 2016, riscontriamo le stesse criticità rilevate nei precedenti come l'inadeguatezza degli impianti di cui dispone l'azienda rispetto agli obiettivi strategici, specie nel caso di situazioni di fermo o sospensione del servizio da parte dei fornitori». Ancora, i revisori denunciano: la «non piena efficienza e manutenzione degli impianti esistenti e il rischio di fermo»; «una significativa riduzione degli investimenti in impianti, attrezzature e automezzi». Concludono: meno risorse per la manutenzione dei veicoli e per l'acquisto di nuovi «genera un'area di significativo rischio operativo». Il pensiero va tanto ai ciclici problemi dei due tmb di Ama (Salario e Rocca Cencia), ma anche ai camion che si fermano, tanto che almeno il 30 per cento resta in officina a causa delle scarsa manutenzione. C'è una tabella del bilancio che ben spiega questa situazione di difficoltà: nel 2013 Ama spendeva 33 milioni di euro per investimenti su impianti e mezzi, nel 2015 29, nel 2016 meno di 14. I revisori dei conti sollevano anche dubbi sulla mancanza di un contratto con Colari per l'uso dei tmb di Malagrotta. E sulla dipendenza da impianti fuori regione con il massiccio ricorso all'esportazione dei rifiuti. Scrivono: queste soluzioni «oltre a essere antieconomiche e problematiche sotto il profilo della sostenibilità ambientale, mantengono la società, e di converso la città, in una situazione critica di strutturale dipendenza da soggetti terzi».

LE CIFRE
Nel bilancio consuntivo 2016 approvato dall'Ama, emergono però anche alcuni dati più confortanti: si chiude di nuovo con un piccolo utile (626 mila euro) e la produzione dei rifiuti è diminuita. Più nel dettaglio: a Roma nel 2016 sono state raccolte 1.690.681 tonnellate di rifiuti, lo 0,59 per cento in meno del 2015. Di queste, l'indifferenziato vale 965.784 tonnellate (meno 3,46 per cento rispetto al 2015), la differenziata 724.897 (più 3,51 per cento). Viene infine certificata la percentuale della differenziata: 42,88 per cento. Altro fronte importante è quello dell'uso dei due tmb, in particolare di quello di via Salaria per il quale da anni viene promesso alla popolazione dei quartieri vicini un ridimensionamento per arrivare alla chiusura nel 2019. In realtà al Salario nel 2016 sono state lavorate 117.433 tonnellate di rifiuti, il 21 per cento in più rispetto all'anno precedente (per correttezza va detto che nel 2015 però il Salario si fermò a causa di un incendio). Nel tmb di Rocca Cencia invece nel 2016 sono andate 200.999 tonnellate di rifiuti. Ma c'è un altro dato che colpisce: i due tmb di Malagrotta, dunque del privato, lavorano di più, visto che nel 2016 hanno trattato 426 mila tonnellate di rifiuti, 110mila in più delle 318 mila tonnellate complessive dei due di Ama.
Sul fronte dei dipendenti, l'organico dell'azienda si è ridotto: a fine 2016 erano 7.871, 53 in meno rispetto all'anno precedente. Scorporando il dato complessivo si scopre che i dirigenti sono 22, gli impiegati 1.005, i quadri 54, gli operai 6.790. Scrive Ama nella relazione del bilancio: «Il costo del personale è pari a 360.027.033 euro e rimane sostanzialmente immutato rispetto all'esercizio precedente». C'è stato in effetti un risparmio di 800 mila euro: il ricorso massiccio agli straordinari e ai festivi (con una spesa maggiore rispetto al 2015 di 7,7 milioni di euro) è stato compensato da una diminuzione alla voce retribuzioni (5,9 milioni) «per effetto dei minori costi di rinnovo contrattuale e del turn-over» e da un calo di altre voci per 2,6 milioni.