Un medico di cinquantuno anni accoltella al petto e al braccio l’ex moglie davanti al figlioletto e, nel tentativo di fermare la fuga della donna, la colpisce ripetutamente con un pesante soprammobile in ferro. È accaduto ieri a Albano, nella zona dei Castelli Romani, poco dopo le 19, e solo il provvidenziale intervento dei vicini, allarmati dalle grida e dalle accorate richieste di aiuto hanno evitato il peggio, salvando la donna, 41 anni, romena, dalla furia del marito. Marco Mammucari, medico di famiglia a Castel Gandolfo è stato fermato poco dopo dai carabinieri. I due, stando alle prime ricostruzioni dei carabinieri di Castel Gandolfo, sono separati da alcuni mesi e l’uomo, tornato a vivere dai genitori a Genzano, ieri sera si era presentato nell’abitazione di Cecchina, frazione di Albano, per vedere il bambino di sei anni.
LA FURIA
Entrato in casa, il medico, forse per gelosia nei confronti dell’ex coniuge, iniziava quasi subito a inveire contro la donna, senza farsi scrupolo della presenza del figlio.
All’interno della villetta succedeva di tutto: il medico, ormai in preda a un raptus di violenza irrefrenabile, impugnando un coltello da cucina, ha sferrato più coltellate verso la donna. La violenza dei colpi ha spezzato la lama del coltello: la romena ha trovato la forza di reagire ingaggiando una colluttazione con l’uomo che a quel punto ha afferrato una statuetta in ferro con la quale l’ha colpita più volte sulla testa.
Una furia cieca, ormai, interrotta solo dalle accorate richieste di aprire la porta dei vicini di casa che infine riuscivano a mettere in salvo la donna portandola in strada proprio mentre arrivavano i carabinieri. Il medico, intanto, guadagnava il terrazzo al secondo piano della villetta minacciando il suicidio. Iniziava, così, una trattativa tra i militari dell’Arma che dopo una ventina di minuti riuscivano a far scendere il medico.
LA GELOSIA
La donna, soccorsa dal 118 e ricoverata in codice rosso all’ospedale di Albano non è in pericolo di vita: le lesioni, le contusioni e i traumi provocati dall’aggressione guariranno in circa due mesi. Mammucari, invece, è stato portato alla stazione dei carabinieri l’accusa di tentato omicidio e lesioni aggravate ed era in preda ad un forte stato di choc per il quale è stato assistito in caserma da alcuni sanitari. Il bambino, invece, è stato affidato per la nottata ad una coppia di vicini in attesa delle disposizioni che già in giornata dovrebbero arrivare dal Tribunale di Velletri, chiamato anche a convalidare il fermo e l’arresto del medico. Molto stimato a Pavona, dove da anni ha uno studio medico di base, l’uomo, finora, è conosciuto come una persona irreprensibile. Anche se alcuni vicini, avevano notato che le vicissitudini familiari dettate, a quanto si dice, da motivi sentimentali, lo avevano provato fortemente. La moglie, una donna avvenente, gli aveva fatto perdere la testa.