Roma, la farsa della colf che “eredita” la casa popolare

Roma, la farsa della colf che “eredita” la casa popolare
di Alessia Marani
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Domenica 7 Febbraio 2016, 09:56

«Scusi ma lei abita qui, è l'inquilina?». «Io no, ci lavoro. Lavoro per la signora anziana, ma lei adesso non c'è, è fuori». Via dell'Arco di Parma, case comunali belle come gioielli incastonati tra Castel Sant'Angelo e piazza Navona. Affittate a prezzi più che popolari: sì e no 100 euro al mese. Una donna straniera si affaccia dalla finestra, le chiediamo informazioni. Sbatte le lenzuola, si ritrae. Dal portone affianco esce una ragazza sui vent'anni, borsa di marca al braccio, capelli appena fatti: «Ma quale anziana signora. Quella è morta da un pezzo. E ora ci sono rimasti quegli stranieri. Siamo tutti un po' arrabbiati, perché spesso mettono la musica altissima, una volta - dice - hanno lasciato il portone aperto e sono entrati i ladri. Io sto qui da generazioni, c'era la mia bisnonna. Se vendono le case, speriamo di poterle comprare con un diritto di prelazione». Una “gola profonda” della strada svela: «In questa via, in pieno centro storico, si effettuano addirittura subaffitti, ci sono proprietari che hanno seconde case, forse un controllo da parte degli ispettori del Comune, sarebbe dovuto». Suoniamo ai campanelli, ma nessuno ha voglia di parlare. Si sbircia da dietro le tendine bianche alle finestre. Domestici e badanti degli anziani hanno capito come funziona. Nell'appartamento comunale trasferiscono la residenza, spesso rinunciano in tutto o in parte al compenso mensile dietro la promessa di potere rimanere nella casa una volta che l'anziano è deceduto. Oppure continuano a pagare un affitto, sempre più basso, ovviamente dei prezzi di mercato, che in questa zona viaggiano sui 1000 euro per un monolocale.
 

LE SPECULAZIONI
Quest'angolo di Roma stretto tra il lungotevere e piazza San Simeone è come un piccolo paese: le case di via dei Marchegiani, via di Tor di Nona, piazza Lancellotti, erano e in parte ancora sono nella disponibilità del patrimonio comunale. Poi le prime vendite (attraverso la Campidoglio finance srl, società poi indagata, che tra il 2005 e il 2006 ha ceduto per conto del Comune centinaia tra gli immobili più suggestivi del centro storico, finanche in piazza Navona e in piazza Fontana di Trevi) e il trasferimento di parte degli inquilini di via di Tor di Nona (in ristrutturazione) nelle case dell'Arco di Parma. Nella vietta, al civico 17 c'è il portone di una bottega. Chiamiamo al telefono l'intestatario: «Lasciatemi in pace, sono in mare aperto, non ho voglia di parlare», risponde. Dietro un portoncino marrone, chi abita nella via vede solo entrare e uscire turisti con i trolley: «C'è un bed and breakfast». Al civico 5 (evidentemente non più comunale) quella che era una bottega è stata trasformata in un loft di 81 metri quadri: è in vendita, c'è il cartello.
 
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