Roma, acqua all'arsenico: «batteri fin dal 2008»

Roma, acqua all'arsenico: «batteri fin dal 2008»
di Lorenzo De Cicco
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Mercoledì 26 Marzo 2014, 10:00 - Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 08:33
L'acqua regionale degli impianti Arsial era contaminata gi dal 2008. E l'agenzia lo sapeva. A denunciarlo sono i residenti dei quartieri di Roma Nord a cui il Comune ha vietato il consumo dell'acqua dal primo marzo. Ora gli abitanti di Tragliatella, Pian Saccoccia e Santa Maria di Galeria puntano il dito contro il carrozzone pubblico della Regione che gestisce gli acquedotti incriminati.



E che sarebbe stato informato da anni non solo sulla presenza di arsenico nelle acque della propria rete, ma anche su quella «contaminazione batteriologica» evidenziata a dicembre dalla Asl Roma C e che però i residenti avevano scoperto già nel 2008. «All'epoca alcune famiglie della zona, allacciate agli impianti Arsial, hanno realizzato analisi private sull'acqua», racconta Ersilia Marinelli, presidente del Comitato di quartiere di Osteria Nuova, che include anche zone colpite dall'emergenza come Tragliatella e Santa Maria di Galeria.



«Dai controlli venne fuori che oltre all'arsenico, era presente anche una contaminazione di tipo batteriologico», aggiunge. Contaminazione per la quale ora gli esperti della Asl hanno deciso di proibire agli abitanti della zona perfino di farsi la doccia. Peccato che all'epoca, quando queste analisi vennero portate all'Arsial, i cittadini non furono sufficientemente messi in guardia dai pericoli che correvano. Nonostante la carica batteriologica riscontrata dai test fosse «fino a tre volte superiore rispetto al limite consentito».



I CONTROLLI

Dopo una protesta sotto la sede dell'agenzia, l'ente regionale decise solo di aggiungere una piccola scritta nelle bollette: «Non è garantita la potabilità dell'acqua». Nessun accenno, denunciano i cittadini, ai «rischi di infezione» - ora certificati dall'Autorità sanitaria - che i residenti avrebbero corso continuando a utilizzare quell'acqua per operazioni di igiene personale. Ecco perché ora chiedono alla Asl e alla magistratura di fare luce su quanto accaduto. «Riteniamo importante qualsiasi tipo di indagine - spiegano dal Comitato di quartiere di Osteria Nuova - che possa valutare eventuali danni fisici riportati dai cittadini che hanno fatto uso di quest'acqua».



Spiega Daniele Giampaoli, residente in via Braccianese: «Dopo avere ricevuto i risultati dei test, abbiamo ripetutamente scritto all'agenzia della Regione, senza mai ricevere risposte». A fornire i dati di queste analisi è un'altra residente di via Braccianese, Laura. «La carica batterica totale per millilitro, a 36 gradi, era a livello 30, ma il limite massimo consentito è 10». La conclusione degli esperti del Centro diagnostico privato era questa: «L'acqua è batteriologicamente fuori norma». «Dopo queste analisi l'Arsial è stata costretta a dichiarare l'acqua non potabile - dice ancora - Ma nessuno ci ha avvertito che anche farsi una doccia sarebbe stato pericoloso».



RISCHIO INFEZIONI

I pericoli della contaminazione batteriologica sono stati messi nero su bianco dalla Asl pochi mesi fa. Le analisi realizzate a dicembre infatti hanno registrato, oltre all'arsenico, anche «la presenza di inquinanti biologici», per cui l'ordinanza del sindaco Marino ha imposto all'Arsial «l'immediata eliminazione dell'inquinamento batteriologico». Due i batteri ritrovati nelle acque, spiegano dalla Asl Roma C: «gli escherichia-coli e i coliformi totali». Batteri che possono causare malattie intestinali ed extra-intestinali come infezioni del tratto urinario, meningite, peritonite e polmonite. «Questi microrganismi patogeni - spiegano le autorità sanitarie - sono potenzialmente dannosi, possono causare infezioni».

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