Acqua regionale inquinata:indaga anche l'Unione europea

Acqua regionale inquinata:indaga anche l'Unione europea
di Lorenzo De Cicco
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Giovedì 17 Aprile 2014, 07:56 - Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 12:06
Un'indagine europea sullo scandalo dell'acqua regionale all'arsenico. La Commissione Ue il 13 dicembre scorso ha avviato una procedura d'indagine comunitaria per accertare le responsabilit italiane sul mancato rispetto dei parametri di arsenico presenti nell'acqua.



Ma Regione e Comune a Roma si sono mossi solo due mesi e mezzo dopo, con l'ordinanza del sindaco che ha vietato il consumo dell'acqua nei quartieri serviti dagli acquedotti inquinati dell'Arsial datata 21 febbraio. Dopo i due fascicoli aperti dalla Procura di Roma, che indaga per avvelenamento e omissione di atti d'ufficio, ora si muovono anche gli ispettori di Bruxelles. L'8 aprile scorso il commissario europeo per l'ambiente Janez Potocnik, d'intesa con il collega della Salute Tonio Borg, ha risposto ufficialmente all'interrogazione del vicepresidente del Parlamento europeo, Roberta Angelilli, che si era attivata dopo la pubblicazione dell’ordinanza di divieto.



L’INTERVENTO

La Commissione Ue parla esplicitamente dell'«urgenza» con cui va affrontata la «problematica della città di Roma». Secondo i commissari europei «la contaminazione nelle acque da arsenico costituisce un problema di lunga data per la Regione Lazio». Dito puntato contro le amministrazioni locali incapaci di rispettare i limiti fissati dall’Unione per garantire la salute dei cittadini. Dubbi anche sull’obbligo di «assicurare un’adeguata informazione agli utenti per ridurre i rischi e di mettere in atto il piano delle azioni correttive definito dalla Commissione». Per chiarire questi aspetti a dicembre è stata avviata una procedura d'indagine europea. La risposta dell'Italia è arrivata il 24 febbraio, vale a dire tre giorni dopo l'ordinanza firmata dal sindaco Marino per vietare il consumo di acqua a Tragliatella, Santa Maria di Galeria e Malborghetto. Il dossier inviato dall’Italia ora «è oggetto di attenta analisi – scrivono da Bruxelles – da parte della Commissione, che è determinata a garantire la protezione della salute umana» e il rispetto delle direttive.



RISCHIO SANZIONI

L'emergenza scoppiata a Roma potrebbe tradursi per l'Italia in nuove, pesanti, sanzioni. La procedura d'indagine, spiega la vicepresidente del Parlamento europeo, Roberta Angelilli, «verificherà se ci sono danni per la salute e se ci sono responsabilità delle amministrazioni. Si tratta di un atto preliminare alla procedura d'infrazione che può portare a delle multe se il problema non viene risolto in maniera immediata». Il conto presentato da Bruxelles potrebbe essere salato. Milioni di euro. Un esempio: per le discariche abusive l'Italia ha già due condanne all'attivo e se non si adeguerà rischia un'ammenda di 56 milioni. La vicepresidente del Parlamento Ue attacca anche Comune e Regione: «Per quasi due mesi e mezzo sono stati fermi su Roma Nord».



CONTROLLI SANITARI

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità un’esposizione prolungata all’arsenico può provocare danni gravi alla salute: dai disordini neurologici e cardiovascolari al tumore della pelle e dei polmoni. Per capire quali sono stati gli effetti sulla popolazione a rischio contaminazione di Roma Nord, la Asl Roma E ha chiesto e ottenuto che la Regione avviasse un’indagine epidemiologica sugli abitanti dei quartieri colpiti. I controlli sanitari prevedono l’esecuzione a campione di esami delle urine e delle unghie per misurare, spiegano le autorità sanitarie, la dose corporea di arsenico e possibili danni alla salute.