Urla e tensione intorno alle 15.30 nella stazione metropolitana di Roma Termini. All’uscita della linea B tra le banchine gremite di passeggeri, una donna cerca di salire sulla carrozza quando una busta e il cappotto le rimangono incastrate tra le porte automatiche. Le dita estremamente vicine alla chiusura del vagone, l’altro braccio utilizzato per cercare di liberarsi, il corpo ingobbito con cui tentava di bilanciare il peso fuori dalla metro. Questi sono solo alcuni dei comportamenti tenuti dalla donna intrappolata tra il treno e la folla.

Nonostante le grida di cittadini e turisti alla vista della scena, la metropolitana continua lentamente ad avanzare acquistando gradualmente velocità.

La donna, intanto, in preda al panico continuava a tirare instancabilmente il braccio e la borsa per svincolarsi dalle porte: prima da ferma e poi correndo assecondando i movimenti della carrozza. Ad aiutarla, una ragazza sulla trentina.

Ed è qui che una quindicina di persone iniziano a sbattere le mani contro i vetri del treno in corsa chiedendo all’autista di arrestare il veicolo. Un effetto domino dei passeggeri che si propaga velocemente dalle ultime carrozze alle prime, riuscendo così a far frenare il conducente prima della fine della banchina.