Una notte a Caracalla tra i segreti imperiali: tour guidati tra aule, palestre e domus

Svelati i sotterranei con labirinti e fornaci

Una notte a Caracalla tra i segreti imperiali: tour guidati tra aule, palestre e domus
di Laura larcan
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Mercoledì 13 Settembre 2023, 06:46 - Ultimo aggiornamento: 06:51

Pensare che lo spettacolo delle titaniche murature al chiaro di luna aveva stregato la scorsa estate le cinquecento celebrità arrivate a Roma per le celebrazioni della maison Valentino orchestrata dal geniale direttore creativo Pierpaolo Piccioli. Un tour notturno delle Terme di Caracalla, dall'antica palestra fino all'aula del frigidarium, entrando persino dall'originale ingresso, lo stesso usato dagli antichi romani, per continuare poi lungo le aule ciclopiche con vista sui pavimenti rivestiti di mosaici. Complici i giochi di luce cangianti ad animare le murature millenarie. Tu chiamale, se vuoi, emozioni.

La Città Eterna vista dalla Terrazza del Vittoriano

I PERCORSI

Tant'è.

La suggestione ritorna protagonista da domani fino al 26 ottobre, grazie ad un progetto della Soprintendenza Speciale di Roma, guidata da Daniela Porro, che apre eccezionalmente le Terme imperiali per nove serate dalle ore 20 alle 22 (per gruppi di massimo 30 persone per sei turni d'ingresso a serata, a partire dalle 20.15; tutte le info su www.soprintendenzaspecialeroma.it, prenotazioni: www.coopculture.it). Un fuoriorario speciale che offre al pubblico la possibilità di passeggiare "liberamente" nei giganteschi sotterranei del complesso archeologico e di scoprire anche il Mitreo, oppure di fruire di una visita guidata in superficie, tra le palestre, la natatio, il frigidarium e gli splendidi mosaici. Un'occasione unica per esplorare il labirinto di gallerie ipogee svela il cuore tecnologico del complesso monumentale tra i più grandi e meglio conservati dell'antichità, dove l'acqua degli impianti idraulici conviveva con il sofisticato sistema di forni, caldaie e camini che riscaldavano le vasche e guidavano il vapore alle saune. Basta scendere a sei metri di profondità, dove l'umidità si fa più pungente, per rendersene conto.

 

I TESORI

«Conservati per circa due chilometri - racconta Mirella Serlorenzi, direttore del sito - i sotterranei erano un labirinto di grandi gallerie carrozzabili, sei metri di altezza per sei di larghezza all'incirca, dove si trovavano depositi di legname, un mulino, l'impianto di riscaldamento con i forni e le caldaie, ma anche quello idrico». È un viaggio nel ventre del monumento, dove si scoprono le volte colossali su strade carrabili, i basolati millenari che puntellano il pavimento, e sulle pareti sfilano gli speciali mattoni quadrati marchiati con i bolli militari tipici dei materiali provenienti dalle cave dell'imperatore. Ma soprattutto appare il sistema dei cinquanta forni giganteschi. D'altronde, quando le Terme funzionavano a pieno regime ospitavano sei-ottomila persone al giorno. Bisogna immaginare, allora, un lavoro senza sosta degli schiavi nei sotterranei per tenere costantemente accesi i forni, notte e giorno.

IL "REGALO" IMPERIALE

Le Terme di Caracalla valgono l'esperienza anche in superficie. Oggi costituiscono uno skyline iconico nella passeggiata archeologica della Capitale, con strutture ancora conservate nella loro altezza. Le volle "regalare" ai romani Caracalla, l'imperatore erede di Settimio Severo, come testimonianza somma del potere dei Severi. Per realizzarle le cronache dell'epoca parlano di novemila operai, per cinque anni di lavoro. Inaugurarono nel 217 d.C. nell'anno della morte di Caracalla. Nella penombra della sera, si ammanteranno di una nuova magia anche le fotografie in bianco e nero di Letizia Battaglia che, fino al 5 novembre, saranno in esposizione negli spazi delle Terme con la mostra "Letizia Battaglia Senza fine". «Ad attrarre i turisti e soprattutto i romani - riflette la soprintendente Daniela Porro - è il fascino del più importante impianto termale imperiale che si svela alla luce del crepuscolo e della notte: una opportunità unica di accedere al monumento oltre l'orario consueto di apertura».
 

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