Maturità 2023 a Roma, studenti meno preparati. «Pochi 100 all'esame»

Il 21 giugno al via gli esami: medie giù e alunni con crediti di ammissione più bassi

Maturità 2023 a Roma, studenti meno preparati. «Pochi 100 all'esame»
di Camilla Mozzetti
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Martedì 13 Giugno 2023, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 15:00

Se non fosse per il rendimento, scarso in sei casi su dieci, sarebbe sicuramente una questione di pura matematica. Di certo in vista del prossimo esame di Stato - torna la Maturità quella vera e gli studenti lo sanno - le eccellenze che si conteranno alla fine degli scritti e degli orali saranno poche. Almeno il «20 per cento in meno dei 100 e dei 100 con lode, registrati lo scorso anno a parità di maturandi», spiega Cristina Costarelli, a capo dell'AssoPresidi del Lazio.

Il motivo? Duplice.

Da una parte gli studenti arrivano all'esame con una media leggermente più bassa di quella delle precedenti tornate. «Pesa senz'altro il vuoto che il Covid ha prodotto sull'apprendimento - prosegue la Costarelli - e le lacune». Ma c'è anche dell'altro, la pura matematica che si accennava all'inizio. «Quest'anno i crediti con cui un candidato si presenta all'esame - prosegue la presidente dell'AssoPresidi nonché dirigente del liceo Scientifico Newton - sono tornati al periodo pre-pandemico, ovvero 40 punti come massimo che altro non sono se non la somma dei risultati raggiunti nell'ultimo triennio». E allora? Ebbene, lo scorso anno e l'anno ancora prima il maturando si presentava all'esame con un massimo di 60 crediti proprio in ragione delle "agevolazioni" varate sotto la pandemia.

 

Le difficoltà

Lo dicevano anche i ragazzi: «Basta rispondere bene all'orale, alla fine sei promosso già prima dell'esame». E così è stato per almeno un biennio con le eccellenze che, naturalmente, sono cresciute. «Ora invece è più complicato - prosegue la Costarelli - perché anche il candidato che arriva con il massimo concesso, ovvero i famosi 40 crediti, per arrivare al 100 o alla lode deve superare le prove prendendo il massimo». Ovvero 20 punti al primo scritto, altri 20 alla seconda prova e gli ultimi 20 all'orale. E non tutti, visti gli scrutini di ammissione avranno questi crediti "blindati" che diversamente dal passato non regalano la garanzia di avere l'esame in tasca e di averlo soprattutto con il massimo dei voti.

 

Il ritorno

«L'esame di Stato - conclude la Costarelli - è tornato alla sua forma originaria, la seconda prova è scelta a livello ministeriale mentre l'anno scorso era stata affidata alle singole commissioni delle scuole in ragione del programma seguito in quell'istituto». A titolo esemplificativo se dovesse uscire Cicerone o Lucrezio per la versione di Latino sarebbe sicuramente una garanzia perché rientra nel programma di terza superiore. Più complicato nel caso la sorte dovesse virare su Svetonio, Tacito o Giovenale (autori che rientrano invece nel programma di quinta) benché più di "nicchia" rispetto a certezze "lapidarie" come Seneca. Nella Capitale, a partire dal prossimo 21 giugno (giorno della prima prova d'esame), ad affrontare la Maturità saranno circa 55 mila studenti. Da anni ormai le bocciature sono diventati casi sporadici se non completamente assenti. Si è assistito a rare mancate ammissioni agli esami e con la pandemia da Covid, in ragione anche della chiusure delle scuole, della Dad in pieno lock-down si è andati incontro agli studenti alleggerendo il peso dell'esame che quest'anno torna però all'origine. "Alea iacta est" per dirla con Giulio Cesare, una settimana ancora e via alle prove.
 

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