Roma, il cantiere di Largo Argentina occupato da spacciatori e senzatetto: l'area è recintata da due anni

Se ne parla dal maggio 2021 quando fu annunciato, grazie al contributo della maison Bulgari, il recupero dell'area. La Sovrintendenza: «Inaugurazione a breve»

Roma, il cantiere di Largo Argentina occupato da spacciatori e senzatetto: l'area è recintata da due anni
di Camilla Mozzetti
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Venerdì 26 Maggio 2023, 06:45 - Ultimo aggiornamento: 06:48

Se non sono i vagabondi sono gli spacciatori: e nel teatro dell'assassinio di Giulio Cesare prende corpo un nuovo delitto. Quello che giorno dopo giorno, uccide, neanche fosse un morbo allo stadio terminale, una delle zone archeologiche più importanti di Roma: l'Area Sacra di largo Argentina. Se ne parla dal maggio 2021 quando fu annunciato, grazie al contributo della maison Bulgari, il recupero dell'area. Nuove risorse, ancora provenienti da privati, che sarebbero servite a dare una nuova vita a quel "teatro", scoperto nel 1926, dove un antico basamento in tufo conserva ancora la memoria delle Idi di marzo. E pur venendo celebrato, da ultimo, da scrittrici contemporanee di successo sempre su questo teatro il sipario deve ancora alzarsi. Sono trascorsi due anni e nel mentre, benché l'inaugurazione sia pressoché imminente - assicurano dalla Sovrintendenza capitolina - la zona è diventata ritrovo di senzatetto e sbandati.

RESIDENTI E COMMERCIANTI

Lo lamentano ciclicamente commercianti e residenti a tal punto che la sera passare sull'area pedonale ha iniziato a far paura. «Siamo tristemente costretti a fare i conti con questo scenario quando ci troviamo in una delle zone più importanti per la storia di Roma - commenta Marco Lepre, titolare dell'Azienda tessile romana - non voglio polemizzare ma siamo di fronte a un abbandono che ci preoccupa».

I residenti stessi rimarcano la presenza di sbandati e drogati, per non parlare dei rifiuti che lasciano e dello stato in cui versa proprio la zona pedonale: manto dissestato, recinzioni arancioni a "proteggere" le buche per evitare che qualcuno di caschi dentro. Tempo fa fu indetta anche dal I Municipio una commissione Trasparenza dal presidente Stefano Tozzi (FdI) per fare il punto sull'andamento del cantiere, gioco forza bloccatosi anche per l'insorgere della pandemia da Covid-19. A seguito della commissione le risposte furono: sono stati già allestiti l'80% della passerella e il 90% dei materiali museali previsti. Si è invece ancora in attesa del montacarichi necessario per i portatori di handicap, il cui arrivo dovrebbe avvenire a breve. L'apertura dell'area, si disse all'epoca (era il dicembre dello scorso anno) era prevista per fine febbraio-marzo 2023 e si ricordò anche che negli anni di lavoro, si sono succeduti quattro direttori e l'opera è stata ritardata pure per le problematiche sopraggiunte con la guerra in Ucraina.

 

I NUOVI TEMPI

Oggi dalla Sovrintendenza arrivano nuove rassicurazioni: l'area aprirà a breve. Anche se - paradossalmente - proprio per il degrado che ha preso piede nella zona, si è dovuto provvedere alla recinzione della Torre del Papito con risorse aggiuntive disposte dal Campidoglio. L'intervento non era previsto nel progetto originario.

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