Roma, alla scoperta dei riti pagani nel cuore della Capitale: le celebrazioni e le (diverse) divinità

Una comunità impegnata si chiama Communitas Populi Romani, la storia

May Rega e il compagno Daniele durante la celebrazione del rito in onore di Iside
di Luisa Urbani
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Lunedì 22 Gennaio 2024, 14:07 - Ultimo aggiornamento: 15:07

Ci sono per Giove e Apollo. Esculapio, Giunone e Minerva. E poi Cerere, Diana, Marte…Antiche divinità che sembrano far parte di un mondo ormai dimenticato e che invece appartengono alla nostra realtà. Sì, perché ancora oggi, nel 2024, ci sono comunità di persone che le venerano e le celebrano. Specialmente a Roma. Una di queste comunità si chiama Communitas Populi Romani ed è nata nel gennaio del 2013 grazie all’idea di un gruppo di 5 ragazzi che cercavano di dare una risposta ai tanti perché che la vita ci pone davanti. C'è chi lo fa professando la religione cristiana o quella ebraica. Poi c’è chi crede in Budda o nella Dea Tara. Loro, invece, hanno deciso di rivolgersi agli dei dell’antica Roma con i culti pagani.  

«Comunitas è un’associazione culturale che si dedica alle attività religione celebrando riti che richiamano la tradizione romana» spiega May Rega, che fa parte della comunità sin dalla sua fondazione. «Ci incontriamo circa 4 - 5 volte al mese in diverse zone della capitale, nei parchi o comunque all’aria aperta. Alcuni riti sono privati e partecipano solo i membri della comunità. Altri, invece, sono aperti a tutti. Creiamo anche un evento su Facebook proprio per invitare le persone a scoprire il nostro mondo» spiega ancora. I riti da fare li decidono i membri della comunità in base a un preciso calendario. Ogni celebrazione è dedicata a una divinità diversa e viene fatta in un’area che sia il più vicino possibile a dove, un tempo, sorgeva il tempio di quella divinità. «Molto spesso ci riuniamo in piazza di Porta Capena perché lì vicino ci sono il colle dell’Aventino e Villa Celimontana dove c’erano diversi tempi.

Tra questi quello della Dea Minerva. Altre volte, invece, ci diamo appuntamento sull’Isola Tiberina dove un tempo sorgeva il tempio di Esculapio. Oppure quando dobbiamo venerare Giove Capitolino andiamo nei pressi del Campidoglio».

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Scenari diversi per riti ogni volta diversi, che vengono tutti celebrati in latino. «C’è uno schema di base che viene ripreso da un rito narrato nel De agri cultura di Catone. Si inizia sempre con le invocazioni a Giano, ma poi - prosegue Rega - ogni celebrazione si differenzia a seconda della divinità. La cosa che cambia sono i beni che vengono offerti». Spesso si tratta di incenso e vino, ma si donano anche miele, focacce e latte. «La celebrazione dura dai 30 ai 60 minuti. Dipende anche dal numero di partecipanti».

Oggi la Communitas Populi Romani conta circa 30 membri di varie età. «Ci sono ragazzi di 20 anni fino a uomini e donne di 50» racconta. Ognuno è li per motivi personali diversi. Ma tutti hanno lo stesso desiderio: ritrovare se stessi e la propria spiritualità. «Io in passato ero cristiana, facevo anche la catechista, ma poi - confessa Rega - ho avuto un momento di crisi perché non mi rispecchiano più nell’ ideale cattolico e pian piano ho scoperto il paganesimo. Mi sono così avvicinata ai culti pagani che fanno parte delle nostre origini. Sono le nostre radici. Il paganesimo infatti non è morto con l’arrivo della religione cristiana. Anzi».

Il prossimo appuntamento è il 10 febbraio «quando faremo un rito per celebrare Giunone Sospita». Un appuntamento che si svolgerà in piena regola, come tutti gli altri riti. «Prima di ogni celebrazione andiamo in Questura per chiedere l’autorizzazione e non aver nessun tipo di problema dato che a volte, specialmente i primi tempi, è capitato che alcune persone segnalassero la nostra presenza chiamando le forze dell’ordine. Credevano che fossimo una setta satanica o chissà che cosa. Adesso però ormai ci conoscono tutti e non abbiamo nessun problema». I membri della Communitas Populi Romani non fanno nulla di male insomma. Nessun sacrificio animale o pratiche illegali. Cercano solo di dare una risposta alle tante domande che tutti ogni giorno ci poniamo.

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