Emergenza rifiuti a Roma, dal Tuscolano al Flaminio è caos in 20 piazze: escluse dalla raccolta Ama

Le aree non sono inserite nel contratto tra azienda e Comune firmato vent’anni fa

Emergenza rifiuti a Roma, dal Tuscolano al Flaminio è caos in 20 piazze: escluse dalla raccolta Ama
di Francesco Pacifico
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Domenica 20 Agosto 2023, 09:32 - Ultimo aggiornamento: 09:55

A scoprire il caso, come dimostrano le tante lettere di protesta arrivate in Campidoglio, sono state le associazioni dei volontari. Si torna a parlare delle "piazze fantasma" o le "piazze dimenticate" da Ama. Sono una ventina, in punti molto frequentati della città dove non si sa bene chi deve pulire, anche perché non sono inserite nel contratto di servizio tra la municipalizzata e il Comune. E parliamo, tra le altre, di piazza Risorgimento, che sarà uno dei luoghi più battuti a Roma per il Giubileo del 2025, piazza Mancini, a pochi metri dall'Olimpico, di piazzale delle Province, crocevia tra il Nomentano e la Tiburtina, di piazza San Giovanni Bosco, dove c'è una parrocchia molto amata in tutta Roma Sud, o di piazza Conca d'Oro, uno degli sbocchi della Metropolitana a nord-est. Piazze dove - al netto delle proteste dei residenti e dei rimpalli di responsabilità tra gli enti coinvolti - nessuno raccoglie la spazzatura o spazza i marciapiedi. Oltre a quelle già citate, nella lista nera delle "piazze fantasma" ci sono anche piazza dei Quiriti e piazza della Libertà a Prati, l'area del sotto-ponte Duca d'Aosta e del Ponte della Musica, piazza Gentile da Fabriano al Flaminio, piazza Dante all'Esquilino largo Passamonti tra Termini e San Lorenzo, la zona mattonata nei pressi del Parco dei Caduti a San Lorenzo, piazza Massa Carrara al Nomentano, gli spazi esterni della Stazione Tiburtina, piazza Lotario non lontano da Piazza Bologna, piazza Quinto Curzio al Tuscolano. Negli anni sono migliorate le cose a piazza Bologna e a piazzale Maresciallo Diaz, anche loro fuori dal contratto di servizio di Ama: la prima è rientrata tra le aree delle movida che vanno spazzate e lavate nelle notti del weekend; l'altra, nei pressi dell'Olimpico, gode delle pulizie straordinarie dopo i match di Roma e Lazio.

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LA DECISIONE

Una ventina di anni fa Ama, in accordo con il suo azionista (il Comune), decise di non occuparsi più delle piazze o comunque dei luoghi (compresi i sottoponti), dove erano presenti aree verdi e fontane.

Già in quel periodo si stava formando in Italia una legislazione che impediva alle municipalizzate dei rifiuti di occuparsi di altre attività ambientali come la gestione e la manutenzione del verde. Di conseguenza, queste venti piazze furono stralciate dalla lista delle zone da pulire, inserite nel contratto di servizio tra via Calderon de La Barca e il Campidoglio, quello con cui l'amministrazione affida alla sua controllata il ritiro dei rifiuti, lo spazzamento delle strade e il lavaggio dei marciapiedi. Quindi piazza Mancini, piazza Risorgimento e le altre piazze fantasma finirono in capo ai Municipi: alle ex circoscrizioni, e ai loro addetti dei servizi giardini, è andata la cura e la pulizia di questi luoghi.

 


Ma al danno è subito seguita la beffa: siccome questi luoghi non erano inseriti nel contratto di servizio, Ama - anche se volesse - non può effettuare le attività che sono parte integrante della sua mission: può soltanto svuotare, se ci sono, i suoi cassonetti, ma non può nemmeno scaricare i cestini per la carta. Di riflesso i Municipi, che non hanno fondi e personale adeguato, oltre al verde devono anche ripulire il mattonato, cioè le strade. Risultato? Queste aree sono sempre sporche e per rimetterle in sesto, quando la situazione diventa insostenibile e mette a rischio anche la salute pubblica, le stesse ex Circoscrizioni sono costrette a chiamare la stessa Ama o altre ditte private, pagandole per i singoli interventi di spazzamento e di lavaggio delle piazze.
La vicenda vede da oltre venti anni litigare il Comune e quindici Municipi, che lamentano sia di non aver risorse sufficienti sia di non poter affidare singolarmente i servizi di raccolta dei rifiuti. In quest'ottica tutti sperano sia che nel prossimo contratto di servizio, operativo dal gennaio del 2023, saranno inserite le piazza mancanti, sia nelle future Ama dei Municipi, nate per rispondere meglio alle esigenze dei territori.
 

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