Largo Argentina nel degrado, i commercianti: «Non ce la facciamo più, vogliamo più controlli e pulizia»

A scrivere una lettera piccata al Municipio e alla Sovrintendenza è il portavoce di residenti e commercianti Marco Lepre titolare dell’attività Azienda tessile romana di via di S. Nicola de' Cesarini

Largo Argentina
di Raffaele Marra
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Martedì 13 Dicembre 2022, 17:35 - Ultimo aggiornamento: 18:24

Largo Argentina sprofonda nel degrado. I residenti e commercianti di zona chiedono per l’area più controlli, pulizia e tempi certi sulla chiusura del cantiere che consentirà a romani e turisti di visitare “l’area sacra” sulle passerelle.

A scrivere una lettera piccata al Municipio e alla Sovrintendenza è il portavoce di residenti e commercianti Marco Lepre titolare dell’attività Azienda tessile romana di via di S. Nicola de' Cesarini, 13 che esprime la sua contrarietà su una gestione del cantiere alquanto discutibile, con i lavori inaugurati dall’allora sindaca Raggi a febbraio 2019 e ancora in piedi.

Un riflettore su un’area strategica per Roma non solo per l’importanza dell’area archeologica (per la presenza di 4 templi romani risalenti all’età repubblicana e in quanto luogo di uccisione di Giulio Cesare, ndr) ma soprattutto come attrazione culturale e turistica importantissima posta a cavallo delle direttrici Pantheon - Ghetto ebraico e San Pietro - Piazza Venezia.

La protesta

“Un’area pedonalizzata quella che sovrasta l’area archeologica diventata negli ultimi anni indecente con teli di plastica bianchi e sporchi a recintare il cantiere - si legge nella lettera di Lepri - spazzatura ovunque, panchine e lampioni mancanti da anni con senza fissa dimora che dormono e bevono di giorno e di notte che minacciano e disturbano i passanti, soprattutto le donne”.

 

Le minacce

«Per essere intervenuti in difesa di una donna - spiega il commerciante - e avergli chiesto di portare via le decine di bottiglie di birra sparse per terra, il personale del mio negozio è stato minacciato nel corso del solo ultimo anno per ben 6 volte e per non parlare degli sfregi all’auto aziendale e ai furti delle biciclette ai dipendenti.

Senza tralasciare gli assidui frequentatori dediti allo spaccio e per finire ai bisogni, le feci e le siringhe che troviamo sulla vicina Largo dei Ginnasi».

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L'ira dei commercianti

Commercianti e residenti adirati che non hanno visto progredire i lavori soprattutto nell'ultimo anno andati avanti a singhiozzo: «Noi li abbiamo visti lavorare solo questa estate per pochi mesi - conclude Lepri - e poi hanno ripreso nell’ultima settimana da quando il consigliere Tozzi ha convocato la Commissione Trasparenza e ha posto il problema, speriamo che possano concludere i lavori in tempi brevi per risolvere definitivamente il degrado che li accompagna».

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